La Doria S.p.A., tra i principali gruppi europei nel comparto delle conserve alimentari a marchio del distributore, ha chiuso l’esercizio 2024 con un fatturato consolidato di 1,277 miliardi di euro, in crescita del 3,9% rispetto all’anno precedente. Il dato include l’impatto parziale delle acquisizioni concluse nell’ultimo trimestre, tra cui quella di Clas S.p.A. – attiva nel segmento dei pesti ambient – e del ramo pasta secca di Pastificio Di Martino & F.lli S.p.A., confluito nella nuova società La Doria Pasta PL S.r.l.
L’ingresso diretto nella produzione di pasta segna un ampliamento del perimetro di attività per il gruppo, che fino al 2024 si era limitato alla commercializzazione di referenze in questo segmento. All’inizio del 2025, La Doria ha inoltre acquisito Pasta Lensi S.r.l., consolidando la propria presenza in una categoria ad alta rotazione nel canale MDD.
“Abbiamo investito in efficienza e innovazione per rafforzare la nostra posizione nei mercati di riferimento e cogliere nuove opportunità di sviluppo”, ha commentato Antonio Ferraioli, presidente e amministratore delegato del gruppo.
Dinamiche di categoria: bene i sughi, in calo pomodoro e legumi
A livello di categorie, la linea dei sughi ha registrato un incremento, anche grazie al contributo di Clas. In flessione, invece, la linea dei legumi, vegetali e pasta in scatola, così come i derivati del pomodoro, penalizzati dalla minore disponibilità di materia prima nella campagna 2023. Stabili i succhi e le bevande, mentre le “altre linee” – prodotti distribuiti nel Regno Unito dalla controllata LDH La Doria Ltd – segnano una lieve crescita.
Export in tenuta, crescono i ricavi in Italia
Il 93,3% del fatturato 2024 è stato generato con prodotti a marchio del distributore, core business storico del gruppo. L’export ha inciso per l’83,7% sul totale, con un incremento del 3% rispetto al 2023. Il mercato italiano ha segnato una crescita dell’8,9%. Il Regno Unito si conferma il primo mercato di sbocco, seguito da Italia, Germania e Paesi scandinavi. Tra i mercati extra UE spiccano Australia, Giappone e Stati Uniti.
Secondo Ferraioli, nonostante le incertezze geopolitiche e commerciali, il gruppo intende proseguire nel percorso di sviluppo, puntando su un modello flessibile e orientato al lungo periodo.