Nel primo semestre del 2025, il settore food & beverage italiano mostra segnali di resilienza, pur in un contesto internazionale caratterizzato da crescente incertezza. L’escalation delle tensioni in Medio Oriente e la volatilità della politica commerciale statunitense alimentano instabilità, mentre la domanda globale, sebbene in lieve ripresa, continua a rimanere debole.
A livello macroeconomico, secondo i dati diffusi da Istat, l’Italia registra una flessione della produzione industriale a maggio (-0,7%), ma mantiene un segno positivo nella media del trimestre marzo-maggio (+0,6%). In questo scenario, spiccano i consumi alimentari: secondo i dati diffusi, la spesa delle famiglie per consumi finali è cresciuta nel primo trimestre dell’anno, sostenuta dall’aumento del reddito disponibile e da una maggiore propensione al risparmio.
Il sentiment delle imprese migliora per il secondo mese consecutivo a giugno, segnale positivo anche per l’industria alimentare. La fiducia dei consumatori, invece, subisce un rallentamento, in particolare nelle componenti legate alle aspettative future.
Sul fronte dei prezzi, a giugno l’inflazione del “carrello della spesa” ha registrato un’accelerazione, toccando il +3,1%, trainata dall’aumento dei beni alimentari e di prima necessità. Questo dato, seppur superiore alla media generale dell’IPCA (+1,7%), resta al di sotto dei picchi registrati negli anni precedenti, mantenendo la competitività del comparto.
Infine, si conferma il buon andamento del commercio estero: nei primi quattro mesi del 2025, le esportazioni e le importazioni di beni – alimentari inclusi – hanno registrato un incremento tendenziale sia verso l’UE sia verso i mercati extra UE, rafforzando il ruolo del made in Italy agroalimentare a livello globale.



















