Balocco, il coraggio della continuità: dopo la scomparsa di Alessandra, la quarta generazione raccoglie il testimone

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Nel mondo dell’impresa familiare italiana, ci sono storie che vanno oltre i bilanci e le quote di mercato. Ci sono storie che parlano di responsabilità, di eredità da custodire e di sacrifici personali profondi. È il caso della Balocco S.p.A., azienda simbolo della tradizione dolciaria italiana, che nel corso del 2025 ha vissuto un passaggio delicato, emozionante e carico di significati.

Il 4 agosto 2025, a soli 61 anni, si è spenta Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata del gruppo. Una donna che ha incarnato con straordinaria dignità il peso di un’eredità familiare importante, portando sulle spalle il peso della storia dell’azienda e di un destino che si è accanito con durezza.

Nel giro di pochi mesi, nel 2022, Alessandra aveva perso il padre Aldo Balocco, figura centrale per la crescita e lo sviluppo dell’impresa, e il fratello Alberto, amministratore delegato scomparso tragicamente in montagna. A quel punto, senza alcun preavviso e senza transizioni pianificate, le era toccato il compito di guidare un’azienda con 250 milioni di euro di fatturato, centinaia di dipendenti e un marchio riconosciuto in tutto il Paese. Il tutto mentre l’Italia si apprestava a scoprire uno dei casi mediatici più fragorosi degli ultimi anni: il cosiddetto “Pandoro-Gate”.

Fu proprio lei, Alessandra, ad affrontare in prima linea le pressioni dell’opinione pubblica, le verifiche delle autorità e le tensioni interne che inevitabilmente scaturiscono in contesti di crisi reputazionale. Lo fece senza mai cedere pubblicamente, con una compostezza e un senso di responsabilità che chiunque l’abbia conosciuta oggi le riconosce. Ma chi le è stato vicino sa quanto quello sforzo mentale e fisico sia costato, quanto profonda sia stata la sua dedizione e quanto poco spazio sia rimasto per sé stessa. Lo ha fatto per rispetto verso i suoi cari, per amore della sua azienda, per tutelare un patrimonio che va oltre l’impresa: è cultura del lavoro, è identità piemontese, è memoria collettiva.

Il Comune di Fossano, dove ha sede lo storico stabilimento, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Ma il silenzio con cui la notizia è stata accolta in tutta la filiera dolciaria italiana è stato altrettanto eloquente. Alessandra non era solo una manager: era un presidio di continuità, una figura di equilibrio, una custode del valore famigliare in un settore sempre più competitivo.

Oggi, la guida della Balocco passa alla quarta generazione. A raccogliere il testimone sono Diletta Balocco, 28 anni, figlia di Alberto, e Marco Costamagna, 26 anni, figlio di Alessandra. Giovani preparati, entrambi laureati alla Bocconi, con esperienze manageriali in realtà strutturate e una visione moderna dell’impresa. Insieme a loro, il nuovo consiglio di amministrazione è composto da figure di fiducia come Ruggero Costamagna, Assunta Pinto e Gianfranco Bessone, garanzia di stabilità e continuità strategica.

La missione è chiara: onorare la memoria di chi ha fatto grande questa azienda e, allo stesso tempo, scrivere un nuovo capitolo. L’eredità di Alessandra non si misurerà solo nei numeri, ma nella solidità con cui ha preparato il terreno per questo passaggio generazionale.

Per chi crede, c’è sempre una lettura che va oltre i fatti visibili. Ci sono sguardi che guidano dall’alto, gesti che continuano a ispirare, e battiti che non smettono di vivere in chi resta. E chi scrive è certo che saranno proprio i giovani, con il loro coraggio, le loro idee e la loro autenticità, a dare un nuovo impulso non solo a Balocco, ma a tutta la categoria dolciaria italiana. Spinti da ciò che hanno dentro. E da chi, oggi, li guarda dal cielo, fiero di ciò che sono e che faranno.

Si è spenta Alessandra Balocco. Quarta generazione nell'azienda di famiglia.

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Si è spenta Alessandra Balocco. Quarta generazione nell'azienda di famiglia.