Marks & Spencer chiuderà i caffè in 11 dei suoi food hall di minori dimensioni, nell’ambito di un piano di ristrutturazione e ammodernamento della rete retail volto a potenziare l’offerta grocery e migliorare i layout dei punti vendita. La decisione, spiega l’azienda, riflette l’evoluzione delle abitudini dei consumatori e la volontà di destinare più spazio ai prodotti convenience e premium.
Le chiusure interessano meno del 4% dei 316 negozi alimentari del gruppo e rientrano in un più ampio programma di investimenti da 300 milioni di sterline, centrato sulla rotazione dei punti vendita e sui lavori di ristrutturazione. “Vogliamo offrire il meglio di M&S Food a un numero sempre maggiore di clienti”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, confermando che il personale sarà interamente ricollocato.
In parallelo, M&S continuerà ad aprire nuovi coffee shop, come quello di Bristol Cabot Circus, ma convertirà lo spazio dei caffè nei piccoli punti vendita in aree dedicate a un assortimento alimentare più ampio. Il progetto si inserisce nella strategia “Foodhall-first”, che privilegia prodotti freschi e soluzioni pasto rispetto all’offerta di ristorazione interna.
Nessun posto di lavoro andrà perso: tutti i dipendenti coinvolti verranno spostati in altri ruoli. L’insegna britannica prevede di aprire oltre 100 nuovi food store entro il 2028, raggiungendo quota 420, e ha già riconvertito diversi negozi full-line in format alimentari.
Le novità arrivano in una fase di rilancio finanziario per M&S, dopo il cyberattacco di aprile che ha bloccato per sei settimane gli ordini online e comporterà costi stimati in circa 300 milioni di sterline. Le chiusure dei caffè rappresentano solo una piccola parte del perimetro hospitality del gruppo, che conta oltre 300 strutture tra caffetterie, coffee shop e punti “coffee-to-go”.