Nel terzo trimestre del 2025 il gruppo Ahold Delhaize ha mostrato una performance robusta, confermando le previsioni per l’intero esercizio. Le vendite nette complessive sono salite a circa 22,5 miliardi di euro, con una crescita del 6,1% a cambi costanti e del 2,2% a cambi effettivi. Di queste, circa 3,6 punti percentuali derivano dall’acquisizione della catena rumena Profi, mentre un effetto negativo di 0,7 punti è imputabile alla chiusura di store della catena Stop & Shop e alla cessazione delle vendite di tabacco in Belgio.
Le vendite comparabili al netto della benzina sono aumentate del 2,9% a livello di Gruppo, con +2,9% negli USA e +2,8% in Europa, sintomo che l’azione sui prezzi e sull’assortimento sta producendo effetto. Nel canale online, la crescita è stata a due cifre: +12,2% a cambi costanti e +9,1% a cambi effettivi, grazie alla spinta sia negli Stati Uniti che in Europa.
L’utile operativo sottostante («underlying operating margin») si è attestato al 4,1%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. L’utile per azione (diluito, sottostante) ha raggiunto 0,67 euro, in aumento dell’8,7% a cambi correnti.
Nel dettaglio geografico, negli Stati Uniti le vendite nette sono aumentate dell’1,9% a cambi costanti (ma registrano un calo del 4,3% a cambi effettivi), soprattutto per effetto della chiusura di punti vendita e del calo delle vendite di benzina; la crescita comparabile al netto della benzina è stata del 2,9%. In Europa le vendite nette hanno registrato un +12,4% a cambi costanti (+12,5% a cambi effettivi), trainate dall’integrazione di Profi; la crescita comparabile escludendo la benzina è stata del 2,8%, nonostante un impatto negativo di 0,6 punti percentuali per la cessazione delle vendite di tabacco.
Un elemento di contesto rilevante: la sospensione del programma statunitense di assistenza alimentare Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP) – che interessa circa 42 milioni di beneficiari – rappresentava un potenziale shock fino a 8 miliardi di dollari per il settore retail USA. Tuttavia, Ahold Delhaize ha dichiarato che l’impatto sulle proprie vendite è stato “minimo”, vista la bassa penetrazione del programma nel proprio mix.
Il management ha quindi ribadito per il 2025 un margine operativo sottostante attorno al 4%, un free cash flow (“flusso di cassa libero”) di almeno 2,2 miliardi euro, e investimenti (“gross capital expenditures”) di circa 2,7 miliardi euro. L’EPS diluito sottostante è atteso in crescita a un tasso compreso tra medio e alto cifra singola, assumendo un tasso medio EUR/USD di 1,10.
Il Ceo Frans Muller ha dichiarato: “Grazie all’impegno dei team, stiamo facendo progressi significativi nella nostra strategia, offrendo valore ai clienti con prezzi più bassi, assortimenti a marchio proprio ampliati e promozioni efficaci”. Il CFO Jolanda Poots‑Bijl ha aggiunto che “i budget delle famiglie sono sotto pressione su entrambi i lati dell’oceano, i nostri clienti vanno alla ricerca di valore”.
Sul fronte dell’innovazione, il gruppo punta sempre più sull’omnicanalità e sull’intelligenza artificiale: ad esempio, l’assistente digitale “Steijn” di Albert Heijn è già accessibile a milioni di utenti per idee pasto e ricette. Negli Stati Uniti è previsto un nuovo centro di distribuzione in North Carolina, a sostegno dell’espansione fisica e digitale.
Va segnalato che i risultati sono esposti al rischio di volatilità del cambio euro/dollaro, e che per il 2025 sono considerati impatti della acquisizione di Profi, della chiusura dei negozi Stop & Shop e della fine delle vendite di tabacco nelle attività europee nel calcolo comparabile.



















