Per M&S utile dimezzato dal cyberattacco ma la crescita del food sostiene la ripresa

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Marks & Spencer ha registrato un calo del 55,4% dell’utile ante imposte rettificato nel primo semestre dell’esercizio 2025/26, a 184,1 milioni di sterline contro i 413,1 milioni di un anno fa, a causa dell’attacco informatico subito ad aprile che ha costretto il gruppo a sospendere per sette settimane gli ordini online di abbigliamento e per quasi quattro il servizio “click and collect”. Le vendite complessive sono comunque cresciute del 22,1%, a 7,97 miliardi di sterline, segno della resilienza del marchio.

Il cyberattacco ha inciso anche sulla disponibilità di prodotti alimentari nei punti vendita, generando costi addizionali di logistica e sprechi. M&S aveva stimato in circa 300 milioni di sterline l’impatto complessivo in termini di utile operativo per l’intero esercizio, con la prospettiva di ridurlo della metà grazie a proventi assicurativi e misure di contenimento. Nel semestre la società ha contabilizzato indennizzi assicurativi per 100 milioni e costi straordinari per 101,6 milioni, quasi in equilibrio.

L’amministratore delegato Stuart Machin ha definito i mesi passati “un momento straordinario nella storia di M&S”, sottolineando che l’azienda “è ora tornata in carreggiata” e prevede di chiudere l’anno fiscale, a marzo 2026, con un utile almeno in linea con quello precedente.

Il comparto Food ha continuato a rappresentare il motore principale della crescita, con vendite in aumento del 7,8% e un utile operativo di 89,1 milioni (margine 2%). È il 37° mese consecutivo di crescita dei volumi, sostenuta da un rafforzamento della percezione di qualità e convenienza. Il segmento Fashion, Home & Beauty ha invece accusato un calo del 16,4%, riflettendo gli effetti diretti dell’interruzione online, ma con segnali di miglioramento nella proposta stilistica e nel posizionamento di prezzo.

Sul fronte internazionale, le vendite sono diminuite dell’11,6%, mentre Ocado Retail – partecipata dal gruppo – ha registrato una perdita operativa di 3,1 milioni di sterline, con la gamma M&S Food che continua però a sovraperformare le vendite complessive del sito.

Nonostante le difficoltà, il gruppo ha proseguito gli investimenti nella trasformazione “Reshaping for Growth”: 15 nuovi o rinnovati punti vendita nel semestre, 20 in apertura entro la fine dell’anno e 340 milioni di sterline destinati a modernizzare la supply chain alimentare. L’obiettivo di riduzione dei costi è stato alzato a 600 milioni per contrastare inflazione e nuovi oneri fiscali, stimati in oltre 50 milioni nel semestre. Machin ha ribadito la fiducia nel piano di lungo periodo, definendo “solide” le fondamenta finanziarie dell’azienda, forte di oltre 1,6 miliardi di liquidità e di una posizione netta positiva (esclusi i leasing) di 176 milioni.

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