Materia prima alle stelle, volumi in calo: Barry Callebaut punta su innovazione e cioccolato “senza cacao”

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Il gruppo Barry Callebaut ha chiuso l’esercizio fiscale 2024/25 in un contesto altamente volatile, segnato da forti oscillazioni dei prezzi del cacao e da una domanda più debole nei mercati del cioccolato e degli ingredienti. La performance complessiva registra un calo dei volumi pari a –6,8 % rispetto all’anno precedente, con il segmento Global Chocolate in flessione del –5,3 % e Global Cocoa del –12,8 %. Sorprendentemente, il fatturato è cresciuto del +49 % in valute locali, raggiungendo 14,8 miliardi di franchi svizzeri, grazie alle politiche di prezzo “cost-plus” che hanno trasferito l’aumento dei costi delle materie prime ai clienti.

Il margine operativo ricorrente (EBIT) è salito del +6,4 %, segnalando resilienza nei costi fissi e nelle economie di scala, ma l’utile netto ricorrente è diminuito del –35,9 %, complice il calo dei volumi e l’aumento dei costi finanziari. Nel secondo semestre la generazione di cassa è migliorata sensibilmente: flussi di cassa liberi per 1,8 miliardi, mentre su base annua il free cash flow resta negativo (–312 milioni). Il rapporto indebitamento netto/EBITDA è sceso a 4,5 volte da 6,5 grazie a interventi sul capitale circolante e alla stabilizzazione dei costi del cacao.

Il programma strategico “BC Next Level”, avviato nel 2023, ha già prodotto risparmi significativi su oltre trenta iniziative e il lancio di nuove piattaforme digitali e industriali, inclusa l’adozione del sistema operativo BCOS e il potenziamento dei servizi globali GBS. Nel frattempo, il gruppo ha avviato una collaborazione con la start-up tedesca Planet A Foods per lo sviluppo di ChoViva, un’alternativa al cioccolato realizzata senza cacao ma con ingredienti naturali e filiere locali, come i semi di girasole.

Secondo l’azienda, queste soluzioni non sostituiranno il cioccolato tradizionale ma lo completeranno, offrendo ai clienti nuove opzioni sostenibili e riducendo la dipendenza dalla volatilità del mercato del cacao. “Attraverso questa partnership – afferma il gruppo – abbracciamo la tecnologia per rafforzare la resilienza del nostro business e aprire nuove vie di crescita sostenibile”.

A livello geografico, il segmento Global Chocolate registra una crescita del +6 % in America Latina, mentre resta stabile in Asia-Pacifico (–0,5 %) e in calo in Europa Occidentale (–6,6 %) e Nord America (–6,7 %). Il prezzo medio del cacao è salito in modo marcato, passando da 5.332 a 9.425 sterline per tonnellata prima di stabilizzarsi a 5.302 a fine agosto 2025, con un incremento annuo del +27 %. In controtendenza, lo zucchero è sceso del –16 % a livello globale e i latticini sono rimasti stabili (+0,6 %).

Per il 2025/26, Barry Callebaut punta a ridurre ulteriormente l’indebitamento e a tornare a una crescita organica, prevedendo un leggero calo dei volumi ma un incremento dell’EBIT e dell’utile ante imposte a una cifra media o doppia in valute locali. Il consiglio d’amministrazione proporrà un dividendo stabile di 29 franchi per azione.

Con queste mosse, il gruppo conferma la propria leadership nel mercato mondiale del cioccolato e degli ingredienti, rafforzando al contempo la sua strategia di diversificazione sostenibile. L’integrazione di alternative plant-based come ChoViva rappresenta una risposta concreta ai rischi legati alle materie prime, ma anche una nuova frontiera per il futuro del cioccolato sostenibile.

Callebaut punta su innovazione e cioccolato senza cacao

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