La National Retail Federation (NRF) prevede una stagione natalizia in crescita per il commercio statunitense. Secondo le stime diffuse oggi, le vendite al dettaglio di novembre e dicembre 2025 aumenteranno tra il 3,7% e il 4,2% rispetto al 2024, raggiungendo un valore complessivo compreso tra 1,01 e 1,02 trilioni di dollari. Un anno fa, le vendite natalizie erano salite del 4,3% rispetto al 2023, toccando i 976,1 miliardi di dollari.
“Nonostante un sentimento più cauto, i consumatori americani restano solidi e continuano a sostenere l’attività economica del Paese,” ha commentato il presidente e CEO di NRF, Matthew Shay. “Siamo ottimisti per la stagione natalizia e crediamo che i clienti continueranno a cercare risparmi nelle spese non essenziali per poter dedicare budget ai regali per i propri cari.”
Il capo economista della NRF, Mark Mathews, ha aggiunto che l’economia statunitense “ha mostrato una resilienza sorprendente in un anno segnato da incertezze commerciali e inflazione persistente”. Tuttavia, l’impatto dei dazi ha comportato un aumento dei prezzi al consumo, con i retailer impegnati a contenere i rincari in un contesto di politica commerciale instabile.
Per far fronte alla domanda, i retailer prevedono di assumere tra 265.000 e 365.000 lavoratori stagionali, un numero inferiore rispetto ai 442.000 del 2024, in linea con un mercato del lavoro più lento. Secondo Mathews, parte delle assunzioni è stata anticipata a ottobre per sostenere gli eventi promozionali pre-natalizi.
Un elemento di rischio per il commercio è rappresentato dall’attuale shutdown del governo federale, che potrebbe ridurre la spesa privata e indebolire la fiducia dei consumatori se dovesse protrarsi a lungo. Secondo l’indagine NRF condotta da Prosper Insights & Analytics, ogni consumatore prevede di spendere in media 890,49 dollari per regali, alimentari e decorazioni, il secondo valore più alto nella storia del sondaggio ventitreenne.
Le previsioni si basano su modelli economici che considerano vari indicatori chiave — tra cui spesa dei consumatori, reddito disponibile, occupazione, salari e inflazione — e riguardano il periodo compreso tra 1° novembre e 31 dicembre, escludendo concessionari auto, stazioni di servizio e ristoranti per concentrarsi sul retail “core”.



















