Princes Group ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un deciso incremento della redditività, segnando un utile operativo core in aumento del 51,5% a 111,1 milioni di sterline (circa 126 milioni di euro), nonostante una contrazione dei ricavi del 5,7% dovuta alla riduzione dei prezzi delle principali materie prime. Il gruppo, controllato dalla italiana NewPrinces, ha avviato negli ultimi mesi un piano di razionalizzazione dei costi e di ottimizzazione delle operazioni produttive e logistiche, con l’obiettivo di rafforzare i margini e consolidare la propria posizione tra i principali fornitori europei di prodotti grocery.
Dopo la recente quotazione alla Borsa di Londra, avvenuta a fine ottobre con una valutazione di 1,16 miliardi di sterline (1,32 miliardi di euro), l’azienda di Liverpool – proprietaria dei marchi Napolina (pasta e conserve italiane) e Princes (tonno, frutta e verdure in scatola, sughi pronti, piatti pronti) – punta ora a una crescita stabile e “margin-accretive”, cioè incentrata sull’aumento della redditività più che dei volumi.
Il CEO Simon Harrison ha parlato di “un periodo cruciale per la società, segnato da decisioni strategiche per migliorare la qualità degli utili e rafforzare le partnership commerciali”. Harrison ha sottolineato come il gruppo stia lavorando per costruire “un business resiliente e orientato al cliente, con un chiaro percorso di crescita sostenibile”.
La flessione dei ricavi è legata principalmente al calo dei costi di materie prime chiave come pomodoro, tonno e oli vegetali, che hanno determinato un effetto prezzo negativo. Tuttavia, il gruppo è riuscito a compensare con efficienze produttive, minori costi energetici e una gestione più rigorosa della supply chain. Princes conferma così le proprie previsioni per l’intero esercizio e guarda con fiducia alle prossime mosse di mercato, che potrebbero includere nuove operazioni di M&A mirate all’espansione in segmenti ad alto valore aggiunto.
