Nel terzo trimestre 2025 l’export italiano torna a crescere in quasi tutte le ripartizioni territoriali, confermando un quadro complessivamente espansivo. I dati diffusi indicano un aumento congiunturale delle vendite all’estero per Centro (+3,2%), Nord-ovest e Nord-est (entrambi +2,4%), mentre Sud e Isole segnano un arretramento (-0,9%). Il risultato trimestrale rafforza il trend positivo osservato dall’inizio dell’anno, anche se con marcate differenze territoriali.
Nel periodo gennaio-settembre 2025, infatti, l’export nazionale cresce del +3,6% in valore, trainato soprattutto dalle regioni del Centro, che mettono a segno un incremento tendenziale del +14,3%. Seguono il Sud (+3,2%), Nord-ovest e Nord-est (entrambi +1,9%), mentre le Isole registrano un forte calo (-7,3%). A livello regionale spiccano le performance di Friuli-Venezia Giulia (+22,5%), Toscana (+20,2%) e Lazio (+14,0%). In controtendenza Basilicata (-12,1%), Sardegna (-11,5%), Molise (-7,7%) e Sicilia (-5,1%).
Il contributo dei settori produttivi è altrettanto rilevante: la crescita dell’export nazionale è sostenuta soprattutto dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lazio, Lombardia, Campania e Abruzzo, che da sole valgono +3 punti percentuali della variazione totale. A questi si aggiungono +1,2 punti derivanti dall’incremento di metalli di base dalla Toscana e di mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dal Friuli-Venezia Giulia. Al contrario, pesano negativamente (-1,1 punti) il calo degli articoli sportivi e strumenti vari dalla Toscana, dei prodotti petroliferi da Sicilia e Sardegna e degli autoveicoli da Piemonte e Campania.
Decisivi anche i mercati di destinazione: nei primi nove mesi dell’anno la Toscana aumenta fortemente le esportazioni verso Francia (+49,5%), Spagna (+85,4%), Svizzera (+101,7%), Stati Uniti (+12,5%) e paesi OPEC (+40,4%); il Lazio brilla verso gli Stati Uniti (+74,2%); il Friuli-Venezia Giulia cresce verso Stati Uniti (+55,3%) e Germania (+67,5%). L’unico contributo negativo di rilievo proviene dal crollo delle vendite toscane verso la Turchia (-44,7%).
A livello provinciale emergono i risultati positivi di Firenze, Trieste, Frosinone, Varese e Arezzo, mentre pesano i contributi negativi di Milano, Siracusa, Cagliari, Siena e Venezia. Contestualmente sono stati rivisti i dati territoriali dei primi due trimestri 2025 per adeguamento alle revisioni del 2024.
Il quadro generale evidenzia dunque un’Italia dell’export a più velocità: il Centro — e in particolare Toscana e Lazio — guida la crescita nazionale, spiegandone oltre i tre quarti su base annua, mentre Sicilia e Sardegna rimangono gli elementi di maggiore freno.



















