Dal digitale al grocery, il retail statunitense chiude novembre con segnali positivi

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Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti mostrano una crescita solida su base annua nel mese di novembre, confermando un avvio positivo della stagione natalizia 2025. A evidenziarlo sono i dati del CNBC/NRF Retail Monitor, elaborati dalla National Retail Federation (NRF) su base di transazioni reali con carte di credito e debito. Secondo il report, le vendite retail complessive – escluse auto e carburanti – sono cresciute del 4,53% su base annua, mentre l’incremento mensile destagionalizzato si è attestato allo 0,12%. Un rallentamento rispetto a ottobre, ma coerente con un contesto di consumi più selettivi e orientati al valore. Il presidente e CEO di NRF, Matthew Shay, ha sottolineato come molti consumatori abbiano probabilmente rimandato parte degli acquisti online a dicembre, a causa del Thanksgiving tardivo e dello slittamento del Cyber Monday. Nonostante ciò, l’associazione conferma fiducia nelle previsioni per le festività e per l’intero anno.

Le vendite “core”, che escludono anche la ristorazione, hanno registrato un lieve calo mensile (-0,04%), ma un aumento annuo del 4,66%. Nel periodo gennaio-novembre, le vendite totali risultano in crescita del 5,06%, mentre quelle core segnano un +5,22%. La NRF stima che le vendite natalizie 2025, tra il 1° novembre e il 31 dicembre, cresceranno tra il 3,7% e il 4,2% rispetto al 2024, superando per la prima volta la soglia di 1.000 miliardi di dollari. Per l’intero anno, il fatturato retail potrebbe raggiungere fino a 5.480 miliardi di dollari.

A livello settoriale, novembre ha visto una crescita annua in quasi tutte le categorie.
Spiccano i prodotti digitali, in aumento del 14,81%, seguiti da articoli sportivi e culturali (+8,96%) e abbigliamento (+8,16%). In crescita anche grocery e beverage (+3,89%) e i grandi magazzini (+3,1%).
Più contenuti gli incrementi per salute e cura della persona, elettronica e arredamento. In controtendenza il comparto building e giardinaggio, in calo del 9,38% su base annua. Nel complesso, i dati confermano un consumatore prudente ma presente, con una stagione natalizia che resta ben indirizzata verso gli obiettivi di crescita previsti.

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