I principali retailer e produttori alimentari statunitensi – da Walmart a Smithfield Foods – si preparano a un possibile crollo delle vendite di novembre nel caso in cui i sussidi alimentari federali (SNAP, Supplemental Nutrition Assistance Program) non vengano rifinanziati a causa dell’attuale shutdown del governo.
Il programma, che sostiene quasi 42 milioni di americani, rischia di interrompersi per la prima volta, con il Congresso e il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) ancora fermi su una soluzione. Secondo le associazioni di categoria, la mancata erogazione dei fondi potrebbe generare un buco da 8 miliardi di dollari nelle vendite, colpendo non solo i consumatori ma anche supermercati, fornitori e lavoratori del settore.
«Non è solo un problema per i poveri: i luoghi dove spendono quei soldi non li riceveranno più», ha commentato Marion Nestle, docente emerita alla New York University. La National Grocers Association ha chiesto al Congresso di riaprire il governo e finanziare il programma per evitare “gravi conseguenze per negozi locali, dipendenti e filiera alimentare”.
Secondo il USDA, circa 267.000 punti vendita accettano SNAP, per un valore complessivo annuo di 96 miliardi di dollari. Il 75% dei benefici viene speso in supermercati e ipermercati, con Walmart che incassa il 26,1% del totale. Una sospensione del programma potrebbe ridurre le vendite del quarto trimestre dei big del retail – Walmart, Dollar General e Dollar Tree – di quasi l’1%, stima Bernstein Research.
Per i retailer di piccole dimensioni, soprattutto nelle aree a basso reddito, l’impatto sarebbe drammatico: meno clienti, più sprechi alimentari e margini sotto pressione. Alcuni potrebbero essere costretti ad aumentare i prezzi per compensare la perdita di fatturato.
Anche i produttori rischiano contraccolpi. Marchi come Kraft Heinz, General Mills, J.M. Smucker, Tyson Foods e Smithfield Foods vedrebbero le vendite calare di qualche punto percentuale a novembre. Smithfield, pur alzando le previsioni di utile operativo 2025, ha ammesso di monitorare da vicino la situazione: «Coinvolge 40 milioni di famiglie americane, non possiamo ignorarlo», ha dichiarato l’amministratore delegato Shane Smith.
Kraft Heinz ha ridotto negli ultimi anni la propria esposizione al programma SNAP, passata dal 20% delle vendite nel 2022 al 13% nel 2025, per limitare la volatilità legata a possibili tagli. Tuttavia, per l’intera filiera agroalimentare USA, la sospensione dei fondi rappresenta una minaccia concreta a un sistema da centinaia di miliardi di dollari, che collega consumi, occupazione e stabilità dei prezzi alimentari.


















