Girau, marchio di Cooperativa Assegnatari Associati Arborea dedicato ai prodotti caprini, si arricchisce con tre nuovi lanci che completano la gamma. Dopo aver consolidato la leadership nel mercato di latte e yogurt di capra, il brand sardo torna con uno yogurt greco di capra da bere, uno yogurt soffice bio di capra e uno yogurt greco di pecora, pensati per intercettare una domanda in crescita nel segmento del benessere.
Le novità, già disponibili nelle principali insegne della GDO, rappresentano un tassello strategico nel percorso di ampliamento dell’offerta Girau. “Con queste referenze arricchiamo ulteriormente la gamma caprina – spiega Mario Landriscina, direttore vendite e trade marketing di Arborea –. È un mercato in cui siamo leader, ma con un potenziale ancora inespresso. Solo quest’anno il segmento dello yogurt di capra è cresciuto del 50%, un trend che riteniamo strutturale perché legato all’evoluzione demografica e alle esigenze salutistiche dei consumatori.”
Lo yogurt greco da bere Girau, realizzato con latte caprino parzialmente scremato, sarà disponibile nel formato 250 ml, mentre lo yogurt soffice bio di capra – da latte biologico e consistenza vellutata – sarà distribuito in confezioni 125 g x 2. A completare il ventaglio di proposte, lo yogurt greco di pecora Girau, in vasetto 150 g. Tutte le referenze sono bianche, senza aromi aggiunti, per esaltare la naturalità della materia prima.
La crescita del mercato caprino riflette il cambiamento nei comportamenti di consumo: la digeribilità e la leggerezza del latte di capra stanno orientando sempre più acquirenti verso prodotti funzionali, naturali e ad alto valore nutrizionale. Arborea intende rafforzare la leadership di Girau, continuando a investire in innovazione, sostenibilità e qualità certificata.
Fondata nel 1958, la Cooperativa Latte Arborea riunisce oggi 146 aziende agricole e impiega 368 dipendenti nei siti produttivi di Arborea (Oristano) e Roverè della Luna (Trento). Nel 2024 ha raccolto 191 milioni di litri di latte, con un fatturato di 244,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 232,1 milioni del 2023. Un risultato che conferma il successo di un modello fondato su filiera controllata, benessere animale e tutela del territorio.
