In Liguria l’approdo di Esselunga nel capoluogo di Regione aveva messo in crisi gli storici retailer locali, su tutti il Gruppo Sogegross e Coop Liguria. In realtà la prima azienda, Sogegross, nonostante l’affollamento dell’offerta e la forte competitività ha saputo reagire. Su GDO News è stato recentemente pubblicato un articolo frutto di un’analisi svolta dall’Ufficio Studi di GDO Data che ci riporta i risultati sia del Gruppo Sogegross che delle società da essa controllate, e ci fa comprendere perfettamente quali sono le aree del loro modello di business che hanno reagito meglio al nuovo assetto del territorio.
Negli ultimi anni il gruppo ha registrato un aumento costante del fatturato e un miglioramento della redditività, segno di una gestione attenta e di un forte radicamento sul territorio. Ma cosa fa esattamente Sogegross? Il suo cuore è il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, un’attività che si articola in tre grandi direzioni: i cash&carry sparsi tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia; la distribuzione ai supermercati e superstore Basko; e il supporto ai punti vendita discount Ekom, gestiti dalla controllata NUME. A questo si aggiunge il lavoro con i negozi affiliati delle insegne Doro-Ekom, che ricevono assistenza e servizi dedicati.

Accanto alla parte commerciale, Sogegross è anche una vera e propria “regista” del gruppo: coordina le sue società, gestisce investimenti, possiede immobili commerciali e sviluppa progetti tramite società partecipate. Un patrimonio importante che sostiene la crescita e rende il gruppo più solido, anno dopo anno.
Il giro d’affari parla chiaro: oltre 662 milioni di euro solo per la capogruppo (non consolidato). All’interno del gruppo, Basko è il riferimento per il mondo dei supermercati, forte soprattutto in Liguria e Piemonte, mentre NUME controlla la rete discount Ekom, con 158 punti vendita tra diretti e affiliati distribuiti in sei regioni.
La crescita degli ultimi cinque anni è significativa: il fatturato di Sogegross aumenta del 39%, mentre l’EBITDA – un indicatore della redditività – più che raddoppia. È vero che i margini sono oggi più sotto pressione, perché il settore vive un periodo complesso, con consumi fermi e discount sempre più aggressivi. Ma il risultato finale rimane positivo: l’utile in crescita e quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente.
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Anche Basko mostra un profilo solido: i ricavi crescono a 416,6 milioni di euro e, dopo un anno negativo, l’utile netto torna positivo. Segno che il marchio continua a essere riconosciuto e scelto, anche in uno scenario dove la concorrenza dei discount è fortissima.
Sul fronte discount, NUME ed Ekom continuano a crescere. I punti vendita aumentano – da 153 a 158 in un anno – e il fatturato arriva a 279,1 milioni, in aumento del 13,7% in cinque anni. I margini restano in linea con il settore, ma ciò che conta è la continuità: Ekom continua a rafforzarsi e a trovare spazio grazie a un modello flessibile che combina punti diretti e affiliati.
Anche la parte patrimoniale del gruppo mostra grande stabilità: più investimenti, meno debiti e un aumento costante del patrimonio netto sia per Sogegross che per Basko e NUME. Questo significa una cosa: il gruppo non solo cresce, ma lo fa in modo sano.
Dietro ai numeri c’è poi un’intensa attività operativa. GrosMarket – la rete cash&carry – cresce del 2,1% nonostante un mercato in calo, aiutata da una nuova piattaforma surgelati vicino a Milano. Basko investe nei punti vendita, con nuove aperture e ristrutturazioni che puntano a rendere i negozi più moderni e piacevoli. NUME, infine, sta trasformando e selezionando la rete Ekom: apre negozi in zone promettenti, chiude quelli che non funzionano più e rinnova profondamente gli store per renderli più efficienti e accoglienti.
Guardando al 2026, Sogegross può contare su tre motori complementari: la forza logistica e commerciale della capogruppo, la solidità di Basko nel mondo supermercati e la spinta del brand Ekom nel discount. Tre leve che – insieme – permettono al gruppo di innovare, selezionare e consolidare, mantenendo una posizione stabile nelle regioni del Nord-Ovest e continuando a essere uno dei nomi più rilevanti della distribuzione italiana.



















