Nuovo scossone per Beyond Meat, che ha annunciato un’operazione di scambio del debito con l’obiettivo di alleggerire il proprio bilancio di circa 800 milioni di dollari. L’annuncio, diffuso il 29 settembre, ha avuto un immediato impatto sui mercati: il titolo del produttore di alternative vegetali alla carne è scivolato del 36%, fermandosi a 1,82 dollari a Wall Street.
L’operazione prevede che gli investitori possano convertire le obbligazioni zero coupon con scadenza 2027 in nuove note con scadenza 2030 e cedola al 7%. Contestualmente, è stata avviata un’offerta di scambio fino a 326 milioni di azioni.
Secondo i dati diffusi, al 28 giugno la società californiana presentava un indebitamento pari a 1,2 miliardi di dollari. L’offerta rimarrà aperta fino al 28 ottobre e, al momento, circa il 47% degli obbligazionisti ha già dato il proprio assenso, contro l’85% necessario per chiudere l’operazione.
La società guidata dal presidente e CEO Ethan Brown ha spiegato che l’iniziativa mira a “ridurre in modo significativo la leva finanziaria ed estendere le scadenze”, elementi ritenuti essenziali per supportare la visione di lungo periodo come leader globale delle proteine vegetali.
Il gruppo, tuttavia, continua a fronteggiare difficoltà operative. Nel primo semestre 2025 ha registrato ricavi in calo in tutti i canali, in particolare nel retail statunitense, e una perdita netta di 82,2 milioni di dollari. Beyond Meat non chiude un bilancio in utile dal debutto in Borsa, avvenuto nel 2019.
Alle difficoltà finanziarie si aggiungono il ridimensionamento delle attività in Cina, tagli al personale e la nomina, lo scorso agosto, di John Boken (AlixPartners) come chief transformation officer ad interim, con il compito di accelerare la riduzione dei costi e lavorare su margini e distribuzione delle linee core.
Nonostante la raccolta di nuova liquidità – tra cui un pacchetto da 100 milioni di dollari garantito da Unprocessed Foods (Ahimsa Foundation) – il futuro di Beyond Meat resta incerto, in un contesto di consumi altalenanti e crescente concorrenza nel settore plant-based.