Boom di raccolti in Brasile e India, zucchero ai minimi di quattro anni

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I prezzi dello zucchero bianco hanno toccato nuovi minimi da quattro anni, spinti dal miglioramento delle prospettive di produzione in diversi Paesi chiave e dal rallentamento della domanda globale. Sui mercati internazionali, il contratto di riferimento sullo zucchero bianco ha registrato una flessione di oltre il 2%, scendendo sotto i 560 dollari per tonnellata, il livello più basso dal 2021.

Gli analisti collegano il calo a un contesto di maggiore disponibilità di materia prima, in particolare grazie ai buoni raccolti in India e Thailandia, dopo le preoccupazioni legate alla siccità che avevano sostenuto i prezzi nei mesi precedenti. Anche il Brasile, principale esportatore mondiale, continua a macinare canna da zucchero a ritmi record, con un incremento della produzione superiore al 10% rispetto all’anno scorso.

L’International Sugar Organization (ISO) ha rivisto al rialzo le stime di surplus globale per la stagione 2024/25, portandolo a circa 2,5 milioni di tonnellate. Questo dato contrasta nettamente con il deficit di oltre 1 milione di tonnellate registrato nella campagna precedente. Secondo gli operatori, il rafforzamento dell’offerta e il calo delle quotazioni del petrolio — che riduce la convenienza economica della produzione di etanolo — stanno spingendo molti zuccherifici a destinare più canna alla produzione di zucchero.

Sul fronte della domanda, la crescita rimane contenuta: l’aumento dei prezzi alimentari negli ultimi anni e le politiche di riduzione del consumo di zuccheri in diverse aree del mondo stanno limitando gli acquisti, in particolare in Europa e Nord America. Gli analisti prevedono che, salvo shock climatici nei prossimi mesi, il mercato dello zucchero resterà ben fornito fino alla fine del 2025, mantenendo la pressione ribassista sui prezzi.

Boom di raccolti in Brasile e India

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