Brasile 2025: i dazi crollano, le opportunità per l’Europa esplodono

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L’export agroalimentare europeo verso il Brasile sta entrando in una fase di trasformazione profonda: mentre alcuni dazi continuano a rappresentare una barriera significativa all’ingresso, il 2025 segna l’inizio di una liberalizzazione selettiva destinata a cambiare gli equilibri competitivi e ad aprire nuove rotte commerciali in vista dell’accordo UE-Mercosur. Per oltre un decennio i prodotti europei hanno dovuto fronteggiare dazi a doppia cifra su categorie cruciali come carni, zucchero, pasta, biscotti, oli vegetali, conserve ittiche e caffè, mentre specialità quali olio d’oliva, vino e formaggi sono rimaste confinate in cluster tariffari medio-alti considerati sensibili per la produzione agricola brasiliana. A questo si è sempre aggiunto il peso di una struttura fiscale complessa – IPI, PIS/COFINS, ICMS – che continua a incidere sul prezzo finale e rende ogni operazione di ingresso un esercizio che richiede pianificazione, preparazione normativa e adeguata forza commerciale.

Il 2025 però rompe uno schema consolidato: per contenere la pressione inflazionistica il governo brasiliano ha azzerato temporaneamente i dazi su nove categorie alimentari fondamentali, tra cui carni, caffè, zucchero, mais, olio d’oliva, olio di girasole, sardine, biscotti e pasta. È un cambio di scenario reale e immediato, perché colpisce voci che fino a ieri applicavano dazi compresi tra il 7 e oltre il 30% e che ora scendono a zero, offrendo un vantaggio competitivo diretto ai produttori europei già attivi e un punto d’ingresso facilitato per chi guarda al Brasile come opportunità di espansione.

In questo contesto la Fiera TuttoFood 2026 assume un ruolo strategico senza precedenti: l’edizione di Milano sarà infatti la prima grande piattaforma internazionale a svolgersi dopo la liberalizzazione 2025, e offrirà ai produttori europei la possibilità di incontrare decine di buyer brasiliani in una fase di mercato particolarmente favorevole. Già oggi Cibus Link, attraverso la newsletter settimanale dedicata ai retailer dell’America del Sud, opera come ponte stabile con tutte le principali catene della GDO brasiliana, garantendo continuità informativa e un accesso diretto a decision-maker che stanno ripensando assortimenti e matrici d’importazione alla luce dei nuovi scenari tariffari. Per le aziende europee questa combinazione – visibilità a TuttoFood e relazione costante tramite Cibus Link – rappresenta un acceleratore commerciale difficilmente replicabile in altre fiere internazionali.

La cornice macro cambia ulteriormente con l’accordo UE-Mercosur: il testo, approvato politicamente tra 2024 e 2025 e ora in fase di ratifica, prevede l’eliminazione progressiva dei dazi su oltre il 90% dei beni scambiati, includendo gran parte delle categorie agroalimentari più rilevanti per l’Europa – formaggi, pasta, cioccolato, vino, conserve, succhi e carni trasformate – con periodi di transizione compresi tra cinque e dieci anni o tramite quote a dazio ridotto. Le clausole di salvaguardia a tutela degli agricoltori europei non dovrebbero frenare le esportazioni verso il Brasile, che rimane uno dei mercati più dinamici al mondo per dimensioni demografiche, crescita del reddito medio, terziarizzazione dell’economia e crescente domanda di prodotti premium.

Per i produttori europei lo scenario operativo è quindi chiaro: nel breve termine la liberalizzazione unilaterale del Brasile rende immediatamente più competitivi segmenti come pasta secca, biscotti, olio d’oliva e sardine, mentre categorie ad alto valore aggiunto dovranno attendere l’entrata in vigore dell’accordo UE-Mercosur per beneficiare di riduzioni sostanziali. Nel medio periodo la progressiva eliminazione dei dazi diventerà strutturale e richiederà una revisione delle strategie commerciali: pricing, assortimenti, formati, politiche di posizionamento e verifiche puntuali su regole d’origine, quote e tempi di transizione saranno gli elementi chiave per costruire un ingresso sostenibile e scalabile.

Il 2025 segna dunque il momento in cui il Brasile smette di essere un mercato considerato tradizionalmente ostile sul piano doganale e si trasforma in un’area regolata, prevedibile e ricca di opportunità: chi saprà affiancare a questa nuova apertura un presidio commerciale costante – come quello offerto da TuttoFood e dalla rete informativa di Cibus Link – potrà posizionarsi in vantaggio rispetto a una concorrenza globale sempre più attenta al potenziale di un Paese che nei prossimi anni si candida a diventare una delle principali piattaforme di crescita per l’export agroalimentare europeo.

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