Carlsberg cede oltre il 7% in Borsa dopo i conti semestrali

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Print

I numeri del primo semestre non hanno convinto i mercati e il titolo Carlsberg ha subito un forte arretramento alla Borsa di Copenaghen, cedendo oltre il 7%. Un andamento negativo che ha colpito il gruppo danese nonostante l’annuncio di un miglioramento delle previsioni sull’ebit per l’intero anno, segnale che le attese degli investitori erano già posizionate su livelli elevati.

Nel dettaglio, il produttore di marchi internazionali come Kronenbourg 1664, Tuborg e Somersby ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile operativo di 7,233 miliardi di corone danesi e un margine operativo in leggera flessione, sceso al 15,8% (-40 punti base). L’utile netto è calato del 4,7%, fermandosi a 3,562 miliardi di corone, complice l’aumento dei costi finanziari netti, delle imposte e l’integrazione della britannica Britvic.

L’utile netto rettificato ha invece mostrato un miglioramento, salendo del 3,9% a quota 4,023 miliardi di corone, con l’utile per azione rettificato in crescita del 4,7% a 30,4 corone. Sulla scia di questi risultati, Carlsberg ha ritoccato al rialzo le proprie stime sull’ebit per il 2025, ora atteso in crescita tra il 3% e il 5% (contro il precedente range dell’1%-5%). Tuttavia, la revisione non ha generato entusiasmo: il mercato, secondo alcuni analisti, già scontava una crescita intorno al 4%, rendendo marginale l’effetto annuncio.

La reazione negativa in Borsa riflette un trend più ampio nel comparto della birra, che negli ultimi mesi ha visto diffondersi segnali di debolezza. Anche Anheuser-Busch InBev e Heineken hanno recentemente comunicato risultati inferiori alle aspettative, in un contesto condizionato dalla prudenza dei consumatori e dall’incertezza macroeconomica.

Nonostante ciò, Carlsberg ha beneficiato di alcuni fattori favorevoli, come il clima estivo più caldo rispetto all’anno precedente e la ripresa della domanda nel segmento premium. In Cina, uno dei mercati chiave per il gruppo, i volumi sono cresciuti dell’1%, trainati proprio dalle birre premium, mentre i prodotti tradizionali hanno registrato un calo. Carlsberg ha mantenuto stabile la propria quota di mercato nel Paese, con una performance che si distingue da quella dei principali concorrenti internazionali.

Nel complesso, i volumi organici globali del gruppo sono scesi dell’1,7%, un risultato che si è rivelato leggermente peggiore rispetto alle stime e che si accompagna a un outlook prudente sulla seconda metà dell’anno. Mentre prosegue l’integrazione di Britvic, che sta contribuendo alla crescita di brand come Pepsi Max e 7UP, Carlsberg non prevede un miglioramento significativo del contesto dei consumi nel breve termine, segnalando un atteggiamento di cautela che riflette le incertezze del comparto.

Carlsberg cede oltre il 7% in Borsa

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Non perdere niente! Iscriviti alla nostra newsletter.

Lascia un commento

Carlsberg cede oltre il 7% in Borsa