Carrello della spesa più caro con gli alimentari che trainano l’inflazione di luglio

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Luglio si chiude con un’inflazione stabile all’1,7% su base annua, secondo le stime preliminari dell’Istat. A fronte di un aumento mensile dello 0,4%, la dinamica dei prezzi continua a riflettere andamenti divergenti tra le varie componenti. Accelerano in particolare gli alimentari, sia freschi (+5,1%) che lavorati (+3,1%), così come i servizi legati ai trasporti (+3,4%) e i servizi vari (+2,2%).

Prosegue invece la frenata degli energetici, con i beni non regolamentati che scendono del 5,8% su base annua, e quelli regolamentati in rallentamento dal +22,6% al +16,7%. I servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona decelerano al +2,6%.

L’“inflazione di fondo”, che esclude energetici e alimentari freschi, resta stabile al +2,0%. Cresce invece lievemente quella al netto dei soli beni energetici, attestandosi al +2,2%. Il cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende alimentari e beni per la cura della casa e della persona, mostra una marcata accelerazione al +3,4% rispetto al +2,8% di giugno. Anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto crescono al +2,3%.

L’inflazione acquisita per l’intero 2025 è già pari al +1,7%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che tiene conto dei saldi estivi, registra un calo congiunturale dell’1,0% ma un tasso annuo in linea con il NIC (+1,7%).

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