Campagna 2025 chiusa con quasi 800.000 tonnellate di pomodoro lavorato: Casalasco conferma la sua posizione di vertice nel panorama della trasformazione agroalimentare italiana. In un’annata segnata da temperature estreme e piogge irregolari, il gruppo ha saputo mantenere rese e qualità superiori alla media, a conferma della robustezza della sua filiera cooperativa.
L’avvio anticipato della raccolta e un grado Brix elevato hanno favorito i primi conferimenti, ma i trapianti intermedi sono stati penalizzati dal caldo. Decisivo il recupero di settembre, grazie ai trapianti tardivi e a un coordinamento efficiente tra produttori e stabilimenti.
Secondo il presidente Marco Sartori, la resa media di 730 quintali per ettaro testimonia la capacità di adattamento dei soci e l’efficacia delle coperture assicurative contro eventi climatici. Un segnale importante per la stabilità economica della filiera.
Per l’amministratore delegato Costantino Vaia, il risultato dimostra come il modello Casalasco – basato su integrazione verticale, innovazione e sostenibilità – sia in grado di garantire continuità produttiva anche in scenari instabili. L’azienda prosegue così il proprio percorso di crescita internazionale, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo del made in Italy nei mercati globali.