Il gruppo Casino torna al centro dell’attenzione dei mercati per il nodo del suo debito residuo da 1,4 miliardi di euro, da rimborsare entro marzo 2027. Nonostante l’ammontare sia molto inferiore ai 6,2 miliardi accumulati prima della ristrutturazione del 2023, la situazione resta complessa: con gli oneri aggiuntivi, come affitti e interessi, l’esposizione complessiva potrebbe salire fino a 2,8 miliardi di euro.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, banche e studi legali avrebbero iniziato già in estate a valutare nuovi scenari di rinegoziazione. L’eventualità di una seconda revisione del debito appare infatti probabile, salvo un improvviso cambio di rotta nei conti del gruppo. Il quarto trimestre, tradizionalmente cruciale per Cdiscount e Monoprix, potrebbe incidere fino al 30% del fatturato, ma difficilmente sarà sufficiente a invertire la tendenza.
Un eventuale nuovo accordo comporterebbe un’appendice al piano di salvaguardia in vigore dal 2023, quando l’azienda aveva ottenuto protezione giudiziaria per ristrutturare i propri impegni finanziari. Nessun commento ufficiale è arrivato dal gruppo né dai rappresentanti di Daniel Křetínský, che ha rilevato la proprietà nel marzo 2024. Gli analisti sottolineano tuttavia che, per evitare un nuovo default, sarà decisiva la capacità di rilanciare la redditività e ridurre i costi operativi entro i prossimi diciotto mesi.