Un nuovo rapporto dell’EIT Food Consumer Observatory analizza le opinioni dei consumatori europei sui prodotti alimentari ottenuti tramite biotecnologia. I risultati rivelano una diffusa cautela: solo il 35% degli intervistati si dichiara disposto a consumare carne coltivata, mentre il 43% sarebbe pronto a provare latticini ottenuti da fermentazione di precisione. Le percentuali scendono ulteriormente per altri prodotti innovativi: appena il 23% accetterebbe cibi stampati in 3D e il 26% prodotti geneticamente modificati.
La disponibilità a sperimentare alimenti biotech è nettamente più alta tra i giovani: il 34% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni mostrano apertura, contro appena il 17% degli over 55. Anche il livello di istruzione incide: chi possiede un titolo di studio più elevato tende a essere più favorevole.
Sul fronte geografico, emergono differenze significative: in Francia e Grecia oltre la metà dei consumatori (rispettivamente 52% e 56%) si dichiarano contrari. Tra le principali preoccupazioni figurano il rischio di uso improprio da parte delle grandi corporation e la distribuzione iniqua dei benefici economici e ambientali.
Il rapporto invita i decisori politici a costruire fiducia e trasparenza in vista del futuro EU Biotech Act, normativa che dovrebbe facilitare l’immissione sul mercato dei prodotti biotecnologici. Secondo gli esperti, sarà fondamentale garantire chiarezza nelle etichettature e comunicare come l’UE regola la sicurezza alimentare e la sostenibilità.
Una meta-analisi citata nel documento sottolinea che la percezione di eticità rappresenta un fattore decisivo per l’accettazione della carne coltivata, mentre ostacoli come la neofobia, i dubbi sulla sicurezza e i pregiudizi sul gusto frenano l’interesse.
Un altro studio dell’EIT Food suggerisce di collocare la carne coltivata nel contesto culturale europeo, valorizzando la sua sicurezza, i benefici ambientali e le potenziali ricadute positive sulla salute, in contrapposizione ai limiti della carne tradizionale.
“Questo rapporto offre indicazioni fondamentali su come i cittadini percepiscono l’EU Biotech Act e sul futuro del nostro sistema alimentare”, ha dichiarato Lorena Savani, direttrice Biotech and Protein di EIT Food. «La biotecnologia può avere un ruolo trasformativo nell’innovazione alimentare, nella resilienza climatica e nella salute globale. Ma solo la fiducia pubblica potrà sbloccarne appieno il potenziale».



















