Il nuovo Rapporto Ismea–Qualivita fotografa un sistema delle Indicazioni Geografiche più solido che mai, capace di crescere nonostante dazi, instabilità dei mercati e rallentamenti in alcune filiere. Il valore complessivo della Dop economy, nel 2024, raggiunge quota 20,7 miliardi di euro, confermando un’espansione del comparto del +3,5% e un incremento del 25% rispetto al 2020. Si tratta di un contributo ormai strutturale all’agroalimentare italiano, pari al 19% del fatturato nazionale.
A trainare il sistema sono ancora una volta le performance delle esportazioni: per la prima volta, cibo e vino IG superano insieme i 12,3 miliardi di euro. Il settore alimentare fa segnare un progresso a doppia cifra, arrivando a 5,15 miliardi, mentre il vino imbottigliato si consolida a 7,19 miliardi, rappresentando l’88% del totale export vinicolo italiano. Crescono sia i mercati UE (+5,9%), sia quelli extra-UE (+10,4%), con gli Stati Uniti che restano la destinazione leader, concentrando il 22% del valore esportato.
Sul fronte della filiera, il rapporto evidenzia 183.823 operatori attivi e 864.441 addetti, in aumento dell’1,6%. L’approfondimento dedicato alle imprese IG mostra un tessuto produttivo caratterizzato da imprenditori più giovani, competenze specialistiche più elevate e una maggiore propensione alla multifunzionalità, fattori che determinano una produzione media oltre tre volte superiore rispetto alla media agricola nazionale.
Il 2024 segna inoltre un rafforzamento territoriale diffuso: il 65% delle province italiane registra un aumento del valore generato e oltre una su quattro cresce a doppia cifra. Il Nord-Est rimane l’area di traino, sfiorando gli 11,24 miliardi aggregati, ma sorprende anche il Nord-Ovest (+7,1%), dove la Lombardia spicca con un balzo del +13,1% e 2,9 miliardi di valore. Segnali incoraggianti arrivano anche dal Sud (+3,4%), sostenuto da Puglia, Sicilia e Campania.
Nel comparto alimentare DOP IGP STG, il valore alla produzione sale a 9,64 miliardi (+7,7%), con dinamiche molto positive per formaggi (+10,5%), paste alimentari (+11%) e soprattutto oli di oliva, che avanzano del +46,9%. L’export del cibo IG raggiunge un nuovo massimo di 5 miliardi, in crescita in tutti i principali mercati. Il vino DOP IGP, dopo la frenata del 2023, torna stabile, confermando un valore imbottigliato di 11,04 miliardi e un export da record. Tra le denominazioni principali spiccano le buone performance di Delle Venezie (+9,0%), Puglia IGP (+19,6%) e Terra di Bari (+89,3%), quest’ultima tra le crescite più rilevanti dell’anno.
In GDO la domanda di prodotti certificati continua a consolidarsi: la spesa raggiunge 6,2 miliardi di euro (+1,1%), con i discount che si confermano il canale più dinamico (+1,9%) e il Sud l’area più vivace (+4,7%). Il nuovo Rapporto certifica dunque una Dop economy in espansione, sempre più orientata all’export, capace di generare occupazione e valore territoriale, e pronta a rafforzare il suo ruolo strategico nel sistema agroalimentare italiano.



















