EuroCommerce, l’associazione europea del commercio al dettaglio e all’ingrosso, ha esortato le istituzioni comunitarie ad accelerare le trattative per l’introduzione di una tassa di gestione unica a livello UE, volta ad affrontare le sfide poste dalle spedizioni individuali di e-commerce provenienti da Paesi terzi. Secondo l’associazione, la riforma del Codice Doganale dell’Unione (UCC) rappresenta una priorità strategica per modernizzare le procedure doganali europee, ripristinare condizioni di concorrenza eque, tutelare i consumatori e rafforzare i controlli.
La tassa di gestione, se attuata in modo centralizzato dalla Commissione, servirebbe come strumento per incentivare le importazioni in blocco rispetto alle spedizioni singole, semplificando l’applicazione delle regole doganali e riducendo il rischio di “border shopping” e divergenze normative tra Stati membri. EuroCommerce ha avvertito che approcci nazionali disomogenei potrebbero compromettere l’integrità del mercato unico, in un contesto di crescita esponenziale dei pacchi di basso valore che entrano nell’UE.
“Serve una tassa di gestione unica, non la frammentazione” ha dichiarato Christel Delberghe, direttrice generale di EuroCommerce. “Invitiamo le parti del trilogo a prendere una posizione chiara e a scongiurare la nascita di regimi divergenti nei diversi Stati membri”. L’associazione ha inoltre presentato una serie di raccomandazioni per garantire l’efficacia della riforma UCC: chiarire il concetto di “importatore presunto” e il suo legame con altre normative UE; istituire una European Customs Authority forte per assicurare un’applicazione uniforme; e coinvolgere il settore nei test dell’EU Customs Data Hub. EuroCommerce chiede infine pari diritti per le imprese dell’EFTA e la salvaguardia dello status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) insieme al nuovo programma Trust and Check, considerato cruciale per il sostegno alle PMI europee.



















