Export latte e derivati ai massimi da sei anni per il Regno Unito, import in lieve calo dopo periodo di crescita

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Il terzo trimestre 2025 conferma il consolidamento dell’export lattiero-caseario britannico, sostenuto dalla forte domanda europea e dal dinamismo dei mercati extra-UE. Secondo gli ultimi dati pubblicati da AHDB, il Regno Unito ha esportato 294.000 tonnellate di prodotti (+5,5% annuo), per un valore complessivo di 529 milioni di sterline (+13,7%). Un risultato in cui il mix prodotti gioca un ruolo chiave: avanzano nettamente polveri di latte, whey, formaggi e burro, mentre latte e panna e yogurt flettono in termini di volumi, pur crescendo in valore.

A determinare l’aumento dei volumi è soprattutto la spinta delle polveri (+14.400 t), favorita dai record nelle consegne nazionali di latte. Il Regno Unito ha incrementato le spedizioni verso paesi UE come Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Francia e verso mercati extraeuropei quali Nigeria, Indonesia, Pakistan, Arabia Saudita e Nuova Zelanda. Bene anche l’export di siero (+3.500 t), formaggi (+1.500 t) e burro (+900 t). Più debole il segmento latte e panna (-3.900 t) e yogurt (-1.000 t).

L’Europa resta la destinazione strategica: il 90% dell’export totale è diretto nell’UE. Nel Q3 spiccano le crescite verso Paesi Bassi (+36%), Danimarca (+65%), Belgio (+26%) e Francia (+19%). Unica flessione quella verso l’Irlanda (-1%), che rimane comunque il primo sbocco. Fuori dall’UE, i migliori incrementi riguardano Nigeria (+1.800 t), Indonesia (+1.200 t) e Pakistan (+1.000 t).

Ottimo il trimestre per i formaggi: i volumi Q3 toccano il livello più alto degli ultimi sei anni. Il totale cresce del 3,1%, ma la performance è disomogenea: cheddar vola a +12,2% (+3.100 t), mentre mozzarella (-6,4%) e altre tipologie (-6,8%) arretrano. In aumento le spedizioni soprattutto verso Germania, Paesi Bassi, Belgio e Spagna, seguite da Cina e Hong Kong. In calo, invece, Medio Oriente/Nord Africa, Africa Sub-Sahariana e America Latina.

“Il 2025 è stato un anno di forte attività internazionale: i dati del terzo trimestre mostrano i progressi ottenuti”, ha commentato Lucy Randoph, Head of International Trade Development di AHDB Dairy, sottolineando la volontà di consolidare la presenza competitiva della filiera britannica.

Sul fronte import, il trimestre registra la prima lieve flessione in tre anni: 330.600 tonnellate (-0,03%). La riduzione è legata soprattutto alla contrazione degli arrivi da Irlanda (-8,7%), Paesi Bassi (-15,1%) e Danimarca (-7,6%). Scendono gli ingressi di latte e panna (-8,7%) e burro (-24,3%), mentre aumentano yogurt (+7,4%), siero (+13,8%), formaggi (+1,2%) e polveri (+4,2%).

Guardando al futuro, AHDB indica una strategia orientata a rafforzare la presenza sui mercati emergenti del Medio Oriente e dell’Asia, dove potrebbe essere collocato il surplus di latte disponibile. La sfida resta il posizionamento premium: i prodotti britannici sono costosi rispetto ai competitor globali e servirà valorizzarne qualità, sicurezza e heritage per sostenerne la competitività.

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