Gli italiani continuano a premiare i formaggi a denominazione di origine, riconoscendoli come uno dei simboli più forti del patrimonio agroalimentare nazionale. Una nuova indagine condotta da NielsenIQ per Aecis mostra infatti che oltre la metà dei consumatori è disposta a pagare di più per i 53 formaggi Dop italiani. Il 54% accetterebbe un rincaro fino al 10%, mentre il 40% arriverebbe a spendere fino al 20% in più pur di garantirsi autenticità e qualità certificata.
Il comparto dei formaggi a indicazione geografica ha un peso strategico nell’economia agroalimentare italiana: secondo il Rapporto Ismea-Qualivita, l’Italia è leader europeo con 57 specialità casearie Dop, Igp e Stg, a cui viene destinata circa metà della produzione nazionale di latte. Nel 2024 il settore ha superato 583 mila tonnellate di produzione, concentrata soprattutto in Lombardia ed Emilia-Romagna, generando 5,8 miliardi di euro alla produzione e quasi 10 miliardi al consumo.
Anche sui mercati internazionali il made in Italy caseario continua a correre: l’export 2024 dei formaggi Dop e Igp ha superato i 3 miliardi di euro, con una crescita del 16% sull’anno. A trainare il segmento restano Grana Padano e Parmigiano Reggiano, insieme responsabili di oltre un terzo del valore complessivo.
Sul fronte domestico, la penetrazione resta altissima: nove famiglie su dieci acquistano abitualmente formaggi certificati e i consumi continuano a salire. Nel primo semestre 2025 le quantità vendute hanno segnato un +2,2%, con una crescita della spesa del 7%, secondo dati della campagna “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”.
Prezzo e qualità restano i principali criteri di scelta, ma cresce anche l’attenzione per il punto vendita: un terzo degli intervistati dichiara di preferire negozi con ampia offerta di prodotti a indicazione geografica. I consumatori associano ai marchi europei valori come sicurezza, tracciabilità e rispetto del territorio.
Emerge inoltre la crescente sensibilità verso la sostenibilità: il 44% degli italiani considera determinante la dimensione ambientale, sociale ed etica nella scelta di un formaggio certificato.
La fiducia nei marchi Dop, Igp e Stg è in forte aumento: oggi il 77% degli italiani riconosce in queste certificazioni una garanzia, con un consenso particolarmente elevato tra giovani, laureati e fasce di reddito medio-alte. Un segnale chiaro: nel panorama caseario, l’origine controllata continua a essere percepita come un valore aggiunto per cui vale la pena spendere di più.



















