Il Gruppo Germinal, punto di riferimento nella produzione di alimenti biologici, ha presentato il suo primo report di sostenibilità, testimonianza di un percorso che da 44 anni fa del biologico una scelta di vita.
“Il biologico non è solo una scelta, ma soprattutto uno stile di vita”, afferma il fondatore e presidente Emanuele Zuanetti. Nel 2024 il Gruppo ha registrato un fatturato di 61 milioni di euro (+3% sul 2023) e conta oggi quasi 100 dipendenti. Lo stabilimento principale di Castelfranco Veneto, ampliato dal 2001, copre 13mila metri quadrati con tre linee produttive automatizzate capaci di realizzare 20mila tonnellate l’anno di prodotti da forno dolci e salati.
Il report sottolinea che l’85% della produzione è basata su materie prime biologiche certificate, con il 44% degli acquisti effettuati nel raggio di 300 km. Nel 2024 sono state acquistate 492 tonnellate di farina di grano tenero bio e 207,8 di farro, insieme a riso, orzo, ceci e mais, sostenendo così la filiera agricola italiana.
Germinal da anni guarda anche al commercio equo-solidale. Dal 2010 collabora con Altromercato e con realtà come Manduvirà in Paraguay e NGC in Thailandia, da cui importa zucchero e riso biologici, sostenendo occupazione e inclusione femminile. Nel 2024 il 42,5% del cacao e il 72% delle creme acquistate aveva certificazione Rainforest Alliance. L’azienda è Società Benefit dal 2021 e certificata B-Corp, con rinnovo in corso. Centrale anche l’attenzione agli imballaggi: gran parte è già in carta FSC, riciclabile al 100%, e dal 2019 molti sacchetti interni sono in materiale compostabile.
Sul fronte energetico, Germinal copre il 75% del fabbisogno grazie al fotovoltaico e acquista il resto da fonti rinnovabili certificate. Nel 2024 ha ridotto del 5% i consumi, investendo in macchinari a basso impatto e sistemi di illuminazione led. “La sostenibilità è nel nostro DNA – conclude Zuanetti – ed è la strada che continueremo a seguire per garantire salute, qualità e rispetto per l’ambiente”.
