Fondata nel 1881 a Carmagnola, in provincia di Torino, Pasta Berruto è un’azienda storica del panorama agroalimentare italiano. Con oltre un secolo di attività e una forte vocazione all’internazionalizzazione, oggi esporta in oltre 90 Paesi.
Dopo anni di crescita sui mercati esteri, l’azienda è pronta a tornare in Italia con una proposta pensata per il consumatore nazionale. Ne abbiamo parlato con il CEO Stefano Berruto, che ci ha raccontato visione, strategia e prossimi obiettivi.
Pasta Berruto è un’azienda storicamente votata all’export. Cosa vi spinge a valutare di approcciare anche il mercato italiano?
“L’Italia rappresenta per noi un mercato naturale e strategico”, spiega Stefano Berruto. “Siamo un’azienda profondamente radicata nel territorio piemontese e, dopo anni di esperienza internazionale, riteniamo sia arrivato il momento di riportare a casa il nostro know-how.”
Secondo il CEO, la scelta nasce anche dal desiderio di far conoscere ai consumatori italiani “la qualità, la varietà e la capacità innovativa che già ci vengono riconosciute all’estero”.
Quali leve utilizzerete per differenziarvi dagli attori già presenti a scaffale?
Il mercato italiano è noto per la sua competitività, ma l’azienda crede ci sia ancora spazio per proposte autentiche e distintive.
“Vogliamo portare a scaffale qualcosa che non sia solo buono, ma anche riconoscibile e coerente con i nostri valori”, afferma Berruto. Le leve principali saranno la qualità delle materie prime, l’innovazione nei formati e nei packaging, e la trasparenza nei processi produttivi. Un altro aspetto che l’azienda intende valorizzare è l’identità familiare e il forte legame con il territorio, “che per molti consumatori è sinonimo di autenticità”.
Quali prodotti intendete proporre alla GDO italiana? Saranno gli stessi dell’export o avete linee dedicate?
Pasta Berruto porterà in Italia alcune delle sue linee di punta già consolidate all’estero, come la Collezione 1881, caratterizzata da trafilatura al bronzo, grano 100% italiano e certificazioni biologiche.
“A queste si aggiungeranno linee regionali e senza glutine”, precisa il CEO.
“Inoltre, con le nostre Pasta Cup puntiamo a intercettare una fascia di consumatori giovani, alla ricerca di una soluzione pratica ma di qualità.”
Avete in programma lanci di prodotto o ampliamenti di gamma mirati al consumatore italiano?
Sì, ma con un approccio graduale. L’azienda sta lavorando a un ampliamento di gamma, ma l’ingresso sul mercato avverrà solo quando saranno identificati i canali più adatti.
“Vogliamo che ogni nuova linea sia frutto di una scelta consapevole, anche in relazione alla regione in cui verrà distribuita”, sottolinea Berruto. La coerenza con il territorio sarà un criterio guida.
Quali sono i vostri obiettivi a medio termine sul mercato nazionale?
L’obiettivo è chiaro: costruire una presenza solida, credibile e duratura.
“Vogliamo entrare nei principali canali della GDO con gradualità, consolidare il brand presso il consumatore italiano e diventare, nel medio termine, un punto di riferimento per chi cerca pasta di qualità con un’anima fortemente italiana ma con una visione internazionale.”
Per Pasta Berruto, tornare in Italia significa rafforzare un’identità che è sempre stata presente, ma che ora vuole essere raccontata più da vicino.
La scelta di Pasta Berruto non è solo una scelta commerciale, ma una dichiarazione d’identità. Dopo aver conquistato il mondo con il suo saper fare, oggi l’azienda sceglie di raccontarsi anche ai consumatori di casa, con proposte che raccontano il territorio.
Una pasta che parla italiano, ma con l’accento dell’esperienza internazionale.
Una sfida che comincia “da casa”, ma guarda lontano.