Un nuovo sondaggio del British Retail Consortium (BRC), realizzato da Opinium su un campione di 2.000 persone, rivela che la principale preoccupazione degli inglesi per il 2026 è l’aumento dei prezzi più rapido rispetto ai salari. Il 57% degli intervistati lo considera il problema principale, percentuale che sale al 61% tra i lavoratori occupati. Un dato più alto rispetto ai timori legati all’aumento delle tasse (49%) e alla crescita della disoccupazione (26%).
Secondo gli ultimi dati dell’ONS, l’inflazione si attesta al 3,8%, quasi il doppio dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca d’Inghilterra. Ancora più critica la situazione per i beni alimentari, con un’inflazione al 5,1%, il livello più alto dai picchi del 2022-23.
Il rincaro dei prezzi al dettaglio è stato alimentato dall’ultima Manovra, che ha fatto salire i costi per l’occupazione e introdotto una nuova tassa sugli imballaggi. Solo queste misure hanno aggiunto circa 7 miliardi di sterline ai costi del settore.
La scorsa settimana la Banca d’Inghilterra ha deciso di non ridurre i tassi di interesse, temendo che il rialzo dei prezzi alimentari potesse alimentare ulteriormente l’inflazione generale.
Il BRC avverte che, senza correttivi, l’inflazione alimentare resterà oltre il 5% fino al 2026. L’esecutivo ha promesso un taglio delle imposte sugli immobili commerciali di retail, ospitalità e tempo libero, ma circa 4.000 grandi negozi rischiano un aumento della tassazione se rientreranno nella nuova sovrattassa sugli immobili con valore catastale oltre le 500mila sterline.
Helen Dickinson, direttrice generale del BRC, ha lanciato un appello: “Il Governo rischia di perdere la battaglia contro l’inflazione e le famiglie sono giustamente preoccupate. Servono misure che sostengano i consumatori e non costringano i rivenditori a ulteriori aumenti di prezzo”.
Il Tesoro sta definendo le misure per il sostegno alla high street, ma per il BRC il vero pericolo è tassare anche i supermercati: “Sarebbe come spostare i costi da una parte all’altra, finendo per penalizzare comunque i clienti”.