L’inflazione in Germania mostra segnali di stabilizzazione, con un rallentamento particolarmente evidente nel comparto food e grocery, che a novembre 2025 ha continuato a esercitare un effetto calmierante sull’andamento generale dei prezzi. Secondo i dati definitivi diffusi da Destatis, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,3% su base annua, confermandosi sullo stesso livello di ottobre e in lieve calo rispetto a settembre. Su base mensile, i prezzi sono diminuiti dello 0,2%, rafforzando l’idea di una fase di assestamento verso la fine dell’anno.
Nel dettaglio, i prezzi degli alimentari sono cresciuti dell’1,2% rispetto a novembre 2024, un aumento nettamente inferiore alla media dell’inflazione complessiva e tra i più contenuti registrati nel corso del 2025. All’interno del paniere alimentare, tuttavia, emergono dinamiche molto differenziate. Continuano a registrare rincari significativi zucchero, marmellate, miele e dolciumi, con un aumento del 9%, mentre il cioccolato segna un balzo del 19,4% su base annua. In crescita anche i prezzi di carne e prodotti a base di carne (+4,2%), trainati in particolare da manzo e vitello, che segnano un incremento del 13,8%.
Di segno opposto l’andamento di grassi e oli alimentari, in forte calo del 14,8%, con il burro che registra una riduzione del 22% e l’olio d’oliva del 17,4%. Anche le verdure fresche risultano sensibilmente più economiche rispetto a un anno fa (-4,2%), con le patate che scendono del 13,3%. Su base mensile, a novembre i prezzi alimentari sono rimasti complessivamente stabili, ma si segnalano aumenti per frutta e verdura, compensati da un nuovo calo del burro (-4,6%) e da una lieve riduzione dei prezzi del cioccolato.
Nel grocery allargato, restano invece sotto pressione alcune categorie come le bevande analcoliche, che registrano un aumento del 6,4%, con il caffè e prodotti affini che superano il +21%. Nel complesso, i prezzi dei beni sono cresciuti dell’1,1%, mentre l’inflazione continua a essere sostenuta soprattutto dai servizi, in aumento del 3,5%, portando l’inflazione core al 2,7%. Per la distribuzione alimentare, il quadro di novembre conferma un ritorno a una maggiore stabilità dei prezzi sugli scaffali, in un contesto in cui i consumatori restano prudenti ma più propensi a recuperare i volumi sulle categorie di prima necessità.



















