La catena britannica di discount Poundland si prepara a un nuovo giro di serrande abbassate, con altre quattordici chiusure che si aggiungono alle decine già effettuate la scorsa estate. L’insegna, rilevata nella primavera di quest’anno da una società statunitense specializzata in ristrutturazioni, prosegue così un processo di razionalizzazione della rete commerciale che appare sempre più profondo.
Secondo quanto riportato da Sky News, è ufficialmente partita la terza ondata di chiusure, che coinvolge dodici punti vendita in Inghilterra, uno in Galles (nella località di Prestatyn) e uno in Scozia, a Coatbridge. In tutti i negozi interessati sono già cominciate le vendite di liquidazione, con sconti fino al 40% sugli articoli ancora disponibili.
La timeline definita dal nuovo management è chiara: tutti e quattordici i punti vendita dovranno chiudere definitivamente entro l’8 febbraio. Una scadenza ravvicinata che conferma la volontà della proprietà di accelerare il processo di ristrutturazione, riducendo i costi operativi e cercando di riportare sostenibilità economica in un contesto competitivo sempre più complesso.
Le chiusure rappresentano un ulteriore segnale delle difficoltà vissute dal retail discount nel Regno Unito, dove l’inflazione, i cambiamenti nelle abitudini di spesa e l’aumento dei costi immobiliari stanno mettendo sotto pressione molte catene di prossimità. Per Poundland, un marchio storico con una forte impronta popolare, la sfida riguarda non solo la gestione del perimetro commerciale, ma anche la capacità di rinnovare il modello di business in un mercato che muta rapidamente.
Resta da capire se, dopo questa terza ondata, il processo di razionalizzazione proseguirà o se il perimetro residuo verrà consolidato. Intanto, per i clienti e per i dipendenti coinvolti, è già tempo di fare i conti con un’altra chiusura annunciata.

















