La strategia di Rizzoli tra tradizione e futuro: “Sgombro in vetro ultimo tassello che mancava alla nostra offerta”

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In un mercato delle conserve ittiche sempre più polarizzato tra prodotti a basso costo e richieste di alta qualità, Rizzoli Emanuelli continua a distinguersi come punto di riferimento del segmento premium. Fondata nel 1906 e giunta oggi alla quinta generazione familiare, l’azienda parmigiana non smette di evolversi: accanto alla storica produzione di alici, ha saputo ampliare il proprio portafoglio con nuove referenze, come lo sgombro in vetro, mantenendo uno sguardo attento alla sostenibilità e all’educazione del consumatore. Con l’approccio di un marchio solido ma dinamico, Rizzoli investe nella valorizzazione delle eccellenze italiane – come le acciughe del Canale di Sicilia – e punta a consolidare la propria presenza nella grande distribuzione, senza escludere future espansioni nel canale e-commerce e nei negozi specializzati. In occasione dei 120 anni che ricorreranno nel 2026, il brand si prepara a celebrare la propria storia con nuove attività e sfide. Ne abbiamo parlato con Enrico Vismara, Direttore Vendite di Rizzoli.

Quali sono oggi le principali tendenze nei consumi del mercato delle conserve ittiche e come si posiziona Rizzoli in questo contesto?
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente polarizzazione: da un lato, un consumatore più attento al prezzo, che si orienta verso promozioni e prodotti entry-level, spesso a marchio del distributore; dall’altro, una fetta di clientela disposta a investire in prodotti premium, riconoscendone il valore qualitativo. Rizzoli si posiziona proprio in questo secondo segmento: vogliamo offrire un prodotto di alta qualità, ma a un prezzo coerente, accessibile e sostenibile, senza perdere di vista il posizionamento nel mass market. Sul fronte dei consumi, in questo momento registriamo una certa stagnazione nel comparto del tonno in scatola, mentre crescono le vendite di sgombro e acciughe, a conferma di una diversificazione della domanda.

Avete da poco lanciato lo sgombro in vasetto. Cosa vi ha spinto verso questa novità?
Lo sgombro in vetro era l’ultimo tassello che mancava alla nostra offerta. Siamo già forti nel segmento delle referenze in lattina, comprese le varianti grigliate. Il vasetto di vetro rappresenta un completamento strategico e qualitativo, realizzato grazie alla nostra filiera produttiva in Marocco. Abbiamo lanciato il prodotto a marchio Rizzoli, ma stiamo valutando anche opportunità lato private label.

Il vetro è anche una scelta sostenibile. Quanto incide la sostenibilità nelle vostre scelte?
Il packaging in vetro, oltre a essere percepito come più nobile, valorizza il contenuto e comunica qualità. È una scelta che parla a un consumatore attento, informato, che chiede trasparenza, tracciabilità e rispetto delle zone di pesca. Le certificazioni e le pratiche responsabili non sono più un’opzione, ma una necessità per chi vuole stare sul mercato con coerenza e autorevolezza.

Come valorizzate le acciughe del Canale di Sicilia, eccellenza italiana spesso meno nota di quelle cantabriche?
Il Canale di Sicilia offre una materia prima di altissimo livello, con caratteristiche organolettiche molto apprezzate. Storicamente eravamo concentrati sul Cantabrico, ma oggi abbiamo ampliato la gamma con referenze dedicate al Canale di Sicilia, supportate anche da un nuovo stabilimento produttivo in Tunisia. È una scelta che ci consente di valorizzare un’eccellenza e intercettare un crescente desiderio di origine nazionale da parte dei consumatori.

Come coniugate innovazione e tradizione in un’azienda con oltre un secolo di storia?
Nonostante i 120 anni di attività, Rizzoli ha sempre saputo rinnovarsi. Innovare nel mondo ittico non è semplice, ma lavoriamo sia sul fronte delle ricette – come nella linea da banco frigo, dove abbiamo introdotto le alici con cipolla di Tropea Calabria IGP– sia sull’ampliamento dell’offerta e della copertura distributiva. La nostra identità storica è un punto di forza, ma non ci impedisce di guardare avanti.

Quali sono oggi i canali di vendita prioritari per Rizzoli e come cambia l’approccio a seconda del canale?
Il nostro focus resta la GDO, dove stiamo lavorando per rafforzare la presenza e ampliare l’assortimento. L’e-commerce è ancora marginale, ma lo stiamo monitorando. Siamo presenti anche nel canale discount, sebbene con minor peso. I negozi specializzati, infine, rappresentano una sfida logistica più complessa, ma li stiamo valutando con attenzione in ottica di medio periodo.

Quali sono le prossime sfide e priorità per il brand?
Stiamo lavorando a un piano di celebrazioni per i 120 anni del marchio, previsto per il 2026. Saranno iniziative a 360 gradi, coinvolgendo clienti e consumatori. Sul fronte del prodotto, il focus rimane sulla crescita del segmento alici – nostro core business – e sul consolidamento del tonno in scatola, entrato nel nostro portafoglio da poco più di un anno. Vogliamo diventare un punto di riferimento non solo per qualità, ma anche per distribuzione e presenza sul mercato.

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