Lidl, MD, Eurospin: chi investe meglio vince sul margine di profitto

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Quando si confrontano i grandi discount italiani, è facile imbattersi in ottime performance, perché si tratta di aziende eccellenti, capaci di produrre risultati di bilancio straordinari con un’agilità fuori dal comune. Lo fanno indipendentemente dal contesto economico: sia in presenza di inflazione che di deflazione, questi operatori si comportano come macchine quasi perfette.

Tuttavia, è necessario ammettere che, se l’obiettivo è comprendere le differenze tra le varie insegne, un confronto deve necessariamente portare a evidenze che mettano in luce i punti di forza di un’azienda rispetto a un’altra, e viceversa.

Ma come si può realizzare concretamente questo esercizio all’interno del mass market italiano? È quasi impossibile, considerando l’eterogeneità dei modelli operativi. Anche restringendo l’analisi ai discount, si tratta comunque di un’operazione complessa.

Prendiamo per esempio Eurospin, che è composto da cinque diverse aziende: nemmeno tra queste si riscontra un modello di business uniforme. Due delle cinque, Spesa Intelligente ed Eurospin Lazio, presentano ancora una apprezzabile incidenza di vendite B2B, rivolte quindi ad affiliati. Al contrario, Eurospin Puglia ed Eurospin Sicilia non mostrano questa caratteristica. Lidl non ha vendite B2B, mentre MD invece sì. A tutto ciò si aggiungono le differenze nella distribuzione territoriale, che determinano tipologie di consumatori differenti.

L’Italia, infatti, non è la Germania o la Francia. La ex Germania Est ha raggiunto livelli economici comparabili al resto del Paese, superando il suo storico ritardo, l’Andalusia non è la Comunità di Madrid ma non è la Calabria, così alcune regioni del sud Italia continuano a essere, sotto diversi aspetti, il fanalino di coda dell’Europa. In questo contesto, risulta difficile – quindi – realizzare benchmark precisi e comparabili.

Volendo comunque cimentarsi in questo esercizio, occorre fare riferimento a due indicatori di bilancio fondamentali, ma uno soprattutto. L’EBIDAR (Ebitda After Rent), cioè l’Ebitda al netto dei costi che vanno oltre l’esercizio, come affitti e noleggi.

Questo indicatore restituisce la performance operativa legata all’esercizio puro, depurata dagli impatti derivanti dalle scelte su investimento immobiliare o leasing che si spalmano su più anni. Nei retailer, tali costi sono generalmente legati alla logistica e ai punti vendita, due asset fondamentali del modello di business in questione. In base a come un’azienda decide di strutturare i propri investimenti – attraverso acquisti o locazioni – il risultato dell’Ebit infatti può variare sensibilmente.

Nel mondo del discount, la voce affitti e noleggi non è dappertutto preponderante come in altri formati, ma è comunque presente e qualche volta incide. Il secondo indicatore chiave è il margine di profitto (profit margin), che permette di valutare la capacità di trasformare i ricavi in utile netto.

Con questi due parametri possiamo quindi iniziare a costruire un benchmark tra le aziende.

Le performance

Cominciando da Eurospin, va ricordato che per analizzarla correttamente è necessario scomporla nelle sue cinque aziende operative. Tra queste, quella che ha mostrato le performance migliori – tra quelle analizzate finora da GDO News (anche se manca ancora qualche bilancio) – è Eurospin Lazio e poi Eurospin Puglia. Nel 2024, ultimo esercizio disponibile, il secondo ha registrato un Ebidar pari al 9,92%, quindi praticamente al 10%, valore che mantiene costante da anni. Il margine di profitto è del 5,40%, un dato eccellente.

Diversa la situazione di Eurospin Sicilia, pur avendo un modello di business molto simile: ha registrato un Ebidar del 7,32% e un margine di profitto del 3,35%. Evidentemente, a parità di struttura dei costi, i negozi siciliani generano un fatturato inferiore rispetto a quelli pugliesi, e questo si riflette sui risultati finali.

Passando a Spesa Intelligente, l’azienda più grande del mondo Eurospin, si riscontrano numeri differenti: l’Ebidar è attorno al 7,37%, mentre il margine di profitto è del 3,55%. Si tratta comunque di ottimi risultati, anche se inferiori a quelli della Puglia.

Eurospin Lazio, che ha una struttura simile a Spesa Intelligente, mostra invece performance di livello molto alto: un Ebidar vicino al 10% e un margine di profitto del 5,29%. È importante sottolineare che Eurospin Lazio ha ancora una quota – seppur in calo – di vendite verso affiliati. Considerando che il margine industriale (quello lordo) si attesta attorno ai 23 punti percentuali, e che la presenza di affiliati tende a comprimere la marginalità, questi risultati sono un segnale evidente di eccellenza operativa. Ecco perchè si deve considerare superiore a Eurospin Puglia.

Venendo a MD Spa, anch’essa con una rete di affiliati che incide circa il 20% del fatturato, troviamo un Ebidar pari all’8,46% e un margine di profitto del 2,25%. Quest’ultimo valore è leggermente inferiore rispetto agli altri operatori, ma comunque in miglioramento rispetto al passato: si tratta del miglior margine dal 2020 e 2021 in poi, rendendo il 2024 un anno positivo per MD. È importante ricordare che MD ha una struttura con una maggiore incidenza di costi legati ad affitti e noleggi: da qui l’Ebidar elevato, che poi cala nella redditività finale. L’azienda investe molto, e questo comporta costi ammortizzati che impattano sul profitto netto. Tuttavia, osservando l’Ebidar, MD si posiziona tra i migliori tre operatori del settore.

Infine, Lidl. L’insegna ha fatto registrare un Ebidar molto buono, pari al 9,29%, con un incremento di quasi un punto percentuale nel 2024, e un margine di profitto del 3,30%, segnale che anch’essa sta investendo tantissimo.

Insomma, nel regno stellato delle eccellenze, se si vuole trovare un modello questo potrebbe essere Eurospin Lazio, ma quando il tuo consumatore è quello della Capitale e le tue posizioni sono storiche questo è una conseguenza. Tutti i protagonisti presentano EBITDAR altissimi ma non tutti atterrano poi al 5% di margine di profitto. La differenza la fanno gli investimenti.

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