Mercadona guarda al futuro puntando su due assi strategici: l’espansione in Portogallo e lo sviluppo dell’offerta di piatti pronti. Lo ha annunciato il presidente Juan Roig nel corso del 40° congresso annuale dell’AECOC (Asociación Española de Fabricantes y Distribuidores), precisando che non sono previste nuove aperture in Spagna, dove la catena conta già oltre 1.660 punti vendita.
Dal suo ingresso in Portogallo nel 2019, Mercadona ha aperto 66 negozi e ne inaugurerà altri quattro entro fine anno. Dopo anni di investimenti, la filiale portoghese è passata in utile nel 2024, con un profitto di 7 milioni di euro, cifra destinata a raddoppiare nel 2025.
La seconda direttrice di crescita è il comparto “ready-to-eat”, ormai una componente strutturale del modello Mercadona, alimentata dai nuovi stili di vita e dal consumo fuori casa. “Entro la metà del secolo non ci saranno quasi più cucine nelle case”, ha dichiarato Roig, sottolineando la transizione dal prodotto grezzo al pasto pronto.
Oggi la sezione “ready-to-eat” è disponibile in tutti i negozi portoghesi e in 1.470 punti vendita spagnoli; i restanti 200 sono in ristrutturazione per introdurre il servizio. Il segmento, inizialmente in perdita, è divenuto redditizio nel 2024 grazie anche ai fornitori specializzati, come Platos Tradicionales, che stanno ampliando la capacità produttiva.
Mercadona prevede inoltre di ripensare il layout dei punti vendita, avvicinando l’area dei freschi a quella dei piatti pronti per rispecchiare meglio i comportamenti d’acquisto dei clienti.
Durante lo stesso congresso, Ignacio González, presidente di AECOC, ha ricordato che il settore della distribuzione rappresenta il 25% del PIL spagnolo e 4,5 milioni di posti di lavoro. Tra le sfide principali ha citato la carenza di manodopera e l’impatto dei dazi statunitensi del 15% su prodotti chiave come vino e olio d’oliva, proponendo un aumento dei flussi migratori e una maggiore diversificazione dei mercati tramite accordi come il Mercosur.
Pur in un contesto complesso, AECOC prevede per il 2025 una crescita del retail spagnolo prossima al 4%, sostenuta in particolare dalla stagione natalizia. Secondo uno studio Shooperview, il 71% dei consumatori spagnoli spenderà a Natale la stessa cifra o di più rispetto all’anno scorso, con l’alimentare in testa (+28%) seguito dalla moda (+22%) e un ulteriore rafforzamento del canale online.



















