Nomad Foods, leader europeo dei surgelati con marchi come Findus, Birds Eye, iglo, Ledo e Frikom, ha annunciato che la Science Based Targets initiative (SBTi) ha validato i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e il target net-zero al 2050. L’azienda aveva fissato i primi impegni nel 2021, e ora li rinnova con traguardi coerenti con lo scenario 1,5°C previsto dall’Accordo di Parigi. Gli obiettivi includono la riduzione del 90% delle emissioni dirette (scope 1 e 2) entro il 2050 rispetto al 2019, oltre al taglio del 90% delle emissioni scope 3 non-FLAG e del 72% di quelle FLAG (legate a foreste, agricoltura e uso del suolo).
Entro il 2033, Nomad Foods si impegna inoltre a ridurre del 74,8% le emissioni scope 1 e 2, del 35% le scope 3 non-FLAG e del 42,4% le scope 3 FLAG. David Pettet, Head of Sustainability, ha dichiarato: “Con i sistemi alimentari responsabili di oltre un terzo delle emissioni globali, il settore ha un ruolo cruciale nella transizione verso la neutralità climatica. Siamo orgogliosi che i nostri obiettivi siano stati approvati dalla SBTi”.
L’azienda ha già ridotto del 40,8% le emissioni assolute e del 37,4% l’intensità emissiva rispetto al 2019. Dal 2020 partecipa all’iniziativa globale 10x20x30 per dimezzare le perdite e lo spreco alimentare entro il 2030, avendo già conseguito un calo del 37,7% degli sprechi commestibili per tonnellata di prodotto. Sul fronte energetico, Nomad Foods ha confermato che entro il 2030 il 100% dell’elettricità acquistata sarà da fonti rinnovabili, con un livello attuale già al 96,8%.
Nel 2024 l’azienda è stata la prima del settore a entrare nella coalizione Move to -15°C, che promuove l’innalzamento della temperatura di stoccaggio dei surgelati per ridurre le emissioni e i costi della catena del freddo.