Nomad Foods raggiunge quasi il 100 per cento di certificazioni sostenibili nel pesce e nelle verdure

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Il gruppo Nomad Foods, leader europeo dei surgelati con marchi come Birds Eye, Iglo, Findus, Ledo e Frikom, ha pubblicato il nuovo rapporto di sostenibilità, evidenziando progressi significativi all’interno della strategia “Appetite for a Better World”, che si fonda sui tre pilastri better sourcing, better nutrition e better operations.

Secondo il documento, la quasi totalità del portafoglio prodotti del gruppo risponde oggi a standard più elevati dal punto di vista nutrizionale e ambientale. Ben il 96% delle vendite nette a marchio proviene da prodotti classificati come scelte alimentari più salutari, mentre il 99,7% dell’offerta è privo di aromi, coloranti e esaltatori di gusto artificiali. Per il sesto anno consecutivo, l’azienda ha inoltre mantenuto il punteggio massimo (100) in salute e nutrizione nel Dow Jones Sustainability Europe Index.

Risultati di rilievo sono stati raggiunti anche nelle filiere. Il 99,6% del pesce e dei frutti di mare utilizzati proviene da fonti certificate dal Marine Stewardship Council (MSC) o dall’Aquaculture Stewardship Council (ASC), con dieci dei quindici mercati europei in cui il gruppo opera ora pienamente certificati. Parallelamente, nel settore agricolo, il 94,9% di verdure, patate, frutta ed erbe acquistati ha ottenuto una valutazione silver o gold sulla piattaforma Farm Sustainability Assessment (FSA).

Nomad Foods ha inoltre registrato importanti riduzioni delle emissioni: dal 2019 le emissioni di gas serra per intensità sono diminuite del 37,4%, quelle assolute del 40,8%, mentre nel solo 2024, anche grazie all’integrazione di nuove acquisizioni, le emissioni totali sono calate del 7,2%. A ciò si aggiunge un taglio del 37,7% degli sprechi alimentari dal 2015, con l’obiettivo di raggiungere una riduzione del 50% entro il 2030.

Sempre nel 2024 l’azienda è diventata il primo produttore alimentare a unirsi alla coalizione “Move to -15°C”, un’iniziativa che punta a ridurre l’impatto ambientale della filiera del freddo, incrementando la temperatura standard di stoccaggio dei surgelati per abbattere i consumi energetici.

Per l’azienda, la sostenibilità si conferma una leva strategica oltre che un impegno etico. Come sottolineato nel rapporto, il valore dei surgelati va oltre convenienza e gusto: la lunga conservazione contribuisce anche alla riduzione degli sprechi alimentari, una delle sfide più rilevanti nel contesto di cambiamenti climatici, insicurezza alimentare e volatilità delle filiere globali.

Nomad Foods raggiunge quasi il 100 per cento di certificazioni sostenibili

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