Il gruppo svedese Oatly, specializzato in alternative vegetali ai latticini, ha annunciato l’avvio di una revisione strategica per le sue attività in Cina, che potrebbe portare a uno spin-off della divisione Greater China. L’obiettivo, ha spiegato l’azienda, è quello di “accelerare la crescita e massimizzare il valore del business”, anche se non è previsto un calendario preciso per il completamento dell’analisi.
La decisione arriva dopo il blocco, lo scorso febbraio, del progetto per una seconda fabbrica nel Paese, ritenuta non necessaria in seguito all’entrata in funzione nel 2021 dello stabilimento di Ma’anshan. I ricavi della divisione Greater China sono scesi a 114,9 milioni di dollari nel 2024, rispetto ai 124,7 milioni del 2023, ma nel primo semestre 2025 è stato registrato un incremento del 12,5%.
A livello di gruppo, Oatly ha chiuso la prima metà del 2025 con un fatturato di 405,9 milioni di dollari (+1,1%) e una perdita netta di 68,3 milioni, in miglioramento rispetto ai -76,2 milioni dello stesso periodo del 2024. Il margine EBITDA negativo è calato da -42,2 a -17,2 milioni.
Nonostante i segnali di ripresa in Europa e Asia, l’azienda ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dei ricavi per l’anno, stimando ora un range tra lo 0% e il +1%, contro il +2-4% precedentemente indicato. Il motivo è legato a un contesto macroeconomico cinese meno favorevole e a una performance più debole del previsto in Nord America (-8,7% nel semestre). L’EBITDA rettificato per l’intero anno dovrebbe comunque restare positivo, tra i 5 e i 15 milioni.
Il CEO Jean-Christophe Flatin ha sottolineato i progressi compiuti sul fronte dell’efficienza dei costi e della redditività, evidenziando la “disciplina esecutiva” della strategia di crescita, soprattutto nel segmento Europa & Internazionale (+4,6% nei ricavi semestrali).