Monini archivia il 2024 con un fatturato consolidato di 257 milioni di euro, in aumento del 33% rispetto al 2023, e una quota di mercato a volume in crescita in tutti i principali Paesi. L’export pesa ormai per circa il 50% dei volumi complessivi. L’olio extravergine resta il cuore dell’offerta, con 23 milioni di litri venduti, pari all’85% dei volumi totali. I prodotti a marchio Monini generano il 95% del giro d’affari.
Il modello di business si distingue per la condivisione del valore: il 96% del valore economico generato (+31% sul 2023) è stato distribuito lungo la catena a dipendenti, partner, fornitori e comunità. “Essere un’azienda sana significa responsabilità verso i consumatori e la comunità. I risultati ottenuti ci premiano e ci spingono a moltiplicare gli sforzi con rinnovato impegno”, ha commentato Zefferino Monini, Presidente e AD. Sul fronte della transizione verde, il progetto Bosco Monini ha raggiunto quota 793.000 olivi piantati (su un target di 1 milione entro il 2030) per una superficie di 1.673 ettari, di cui 654 già coltivati a biologico.
Nel 2024 l’azienda ha completato la copertura irrigua di precisione sul 100% degli oliveti e ha varato il suo primo piano di decarbonizzazione, con dieci azioni strategiche sulle emissioni Scope 1, 2 e 3. Il piano è allineato alla Science Based Targets Initiative (SBTi). Sul packaging, tutte le bottiglie di plastica della linea “Premi & Spremi” sono diventate 100% R-PET, mentre le linee GranFruttato e BIOS hanno ottenuto la certificazione CEQ – Consorzio Extravergine di Qualità. Accanto agli obiettivi industriali, proseguono le attività sociali: dal 2021 Monini ha finanziato 4 borse di ricerca con la Fondazione Umberto Veronesi e nel 2024 ha coinvolto 24.000 studenti in progetti di educazione alimentare e oltre 200.000 persone in iniziative di sensibilizzazione.
