Il tribunale di Nanterre ha respinto la richiesta presentata dall’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir contro Perrier, storico marchio di acqua minerale gassata del gruppo Nestlé. L’associazione chiedeva il ritiro delle bottiglie dal mercato e la modifica dell’etichetta, contestando l’uso della dicitura “acqua minerale naturale” in presenza di processi di microfiltrazione introdotti negli ultimi anni.
Secondo i ricorrenti, tali trattamenti tecnici avrebbero compromesso lo stato originario dell’acqua, rendendo improprio l’uso della parola “naturale” prevista dalla normativa sulle acque minerali. Il tribunale, però, non ha ravvisato né un rischio grave per la salute pubblica né una violazione tale da giustificare misure d’urgenza come il ritiro dal mercato.
Per Nestlé si tratta di una decisione significativa: la dicitura contestata è infatti un elemento centrale del posizionamento di Perrier, marchio simbolo del segmento “premium” delle acque minerali. L’azienda ha ribadito che la sicurezza del prodotto non è mai stata messa in discussione e che la microfiltrazione adottata non modifica il profilo minerale dell’acqua.
La vicenda, tuttavia, si inserisce in un contesto di crescente attenzione regolamentare. Negli ultimi anni, in Francia, diversi produttori di acque minerali sono finiti sotto la lente delle autorità per l’uso di filtri e trattamenti non conformi al quadro normativo. Anche il sito di Vergèze, dove nasce Perrier, era stato al centro di richieste di adeguamento sugli impianti filtranti.
Se la sentenza permette al marchio di tirare un sospiro di sollievo, il caso mette comunque in luce la fragilità reputazionale di un settore in cui la promessa di “naturalità” è un pilastro commerciale. I consumatori, sempre più attenti alla trasparenza, considerano ogni deviazione dai processi tradizionali come un potenziale tradimento della fiducia riposta nei brand storici.
Per Perrier, dunque, il verdetto rappresenta una vittoria legale ma anche un richiamo alla prudenza: la coerenza tra comunicazione, etichetta e pratiche industriali sarà sempre più decisiva in un mercato che chiede autenticità, chiarezza e standard elevati. Nestlé, da parte sua, resta impegnata nel mantenere il marchio competitivo e affidabile in un quadro normativo che promette di diventare ancora più stringente.



















