Estate amara per gli amanti del matcha. Le ondate di calore che hanno colpito il Giappone nell’estate più calda mai registrata hanno compromesso la produzione di tencha – le foglie essiccate alla base del pregiato tè verde in polvere – facendo impennare i prezzi e aggravando una crisi dell’offerta in pieno boom della domanda globale.
Nella regione di Kyoto, che copre circa un quarto della produzione giapponese di tencha, il raccolto di aprile-maggio è stato scarso. Masahiro Yoshida, coltivatore alla sesta generazione a Uji, ha perso il 25% del raccolto: “Il caldo ha danneggiato i cespugli, abbiamo raccolto molte meno foglie,” ha spiegato a Reuters.
Nel frattempo, la domanda continua a crescere, sospinta da consumatori giovani alla ricerca di alternative salutari e dalla viralità sui social. Alcuni distributori, come la singaporiana Tealife, sono arrivati a imporre limiti agli ordini: “Sono costantemente senza scorte,” ammette il fondatore Yuki Ishii.
Nel 2024 il Giappone ha prodotto 5.336 tonnellate di tencha, ma le prospettive per il 2025 sono in calo. I prezzi all’asta di maggio a Kyoto hanno toccato i 8.235 yen al chilo, segnando un +170% su base annua e superando ogni record precedente.
Gli agricoltori giapponesi stanno piantando nuovi campi, ma serviranno almeno cinque anni prima che entrino in produzione. “Temo che vedremo aumenti di prezzo ancora più drammatici,” avverte Marc Falzon, acquirente americano di tè da Uji.