Prezzo delle nocciole alle stelle, Ferrero sospende gli acquisti in Turchia

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Si accende la tensione tra Ferrero e gli esportatori di nocciole turchi, in un braccio di ferro che sta infiammando i mercati globali delle materie prime. A causa di un raccolto compromesso da una gelata primaverile e dall’invasione di una cimice asiatica soprannominata “Sputnik”, la produzione turca di nocciole – che normalmente rappresenta circa i due terzi di quella mondiale – è crollata da oltre 600mila tonnellate a meno di 500mila, con alcune stime che parlano addirittura di 300mila.

La contrazione dell’offerta ha spinto i prezzi internazionali alle stelle, quasi raddoppiati in pochi mesi: da 9mila a 18mila dollari per tonnellata. Di fronte all’impennata, Ferrero – che utilizza circa un quarto delle nocciole prodotte al mondo per Nutella, Ferrero Rocher e altri marchi – ha deciso di sospendere temporaneamente gli acquisti dalla Turchia, uno dei suoi principali fornitori storici.

La decisione, riportata dal Financial Times, ha scosso il settore: molti commercianti turchi stanno ora accumulando scorte, convinti che l’azienda di Alba sarà presto costretta a tornare sui propri passi. Ma dal quartier generale piemontese arriva un messaggio chiaro. “Abbiamo una copertura sufficiente per tutto l’anno e non abbiamo fretta di rifornirci”, ha dichiarato Marco Botta, direttore generale della Ferrero Hazelnut Company.

Il gruppo piemontese, che da vent’anni porta avanti una strategia di diversificazione geografica delle proprie forniture, può infatti contare su produzioni in Cile, Stati Uniti, Serbia e Italia, nate proprio per ridurre la dipendenza dal mercato turco. Una mossa lungimirante che oggi si rivela decisiva per mantenere la stabilità della filiera.

Il gelo e l’infestazione parassitaria hanno colpito duramente le piantagioni sulle coste del Mar Nero, dove si concentra la maggior parte delle coltivazioni. Il risultato è una crisi che mette in difficoltà migliaia di piccoli produttori turchi e agita gli operatori finanziari internazionali, che scommettono su ulteriori rialzi dei prezzi.

Ferrero, tuttavia, non sembra intenzionata a cedere al “ricatto” dei mercati. “Ognuno fa il suo gioco – ha commentato Botta – ma noi siamo pronti ad aspettare. Chi vuole venderci nocciole dovrà avere pazienza”. Un messaggio che suona come un avvertimento a tutto il comparto: la Nutella non si

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