Dall’analisi di GDO News su Esselunga e Rossetto (clicca qui per leggerla) emergono due modelli di business opposti ma vincenti: efficienza industriale contro crescita misurata, la sfida è tutta nella resa per metro quadrato.
Nel panorama della distribuzione moderna italiana emergono due modelli di efficienza che meritano attenzione: Esselunga e Rossetto. Due insegne diverse per dimensione, storia e struttura, ma accomunate da un tratto distintivo: una produttività per metro quadrato tra le più elevate del settore, frutto di strategie opposte ma ugualmente coerenti e redditizie.
Dall’analisi decisamente interessante emersa da due articoli recentemente pubblicati su GDO News – che potete leggere integralmente a questi link – emerge con chiarezza come, dietro i numeri, si celino due filosofie gestionali differenti, capaci di interpretare con successo le sfide della GDO italiana contemporanea.
Esselunga rappresenta il modello industriale per eccellenza: una macchina organizzata che fonda la propria leadership su efficienza, controllo e valorizzazione del brand. La sua forza è nella capacità di mantenere livelli di produttività straordinari anche in mercati saturi come la Lombardia, dove la concorrenza dei discount è ormai strutturale. Ogni metro quadrato di vendita è pensato per generare valore: assortimenti calibrati, logistica integrata e strategie di pricing che proteggono la redditività senza intaccare il posizionamento premium. Nel 2025 il gruppo prosegue nella sua espansione selettiva con l’apertura di un nuovo punto vendita a Rozzano, alle porte di Milano, un superstore da circa 5.000 metri quadrati che rafforza ulteriormente la presenza dell’insegna nel suo territorio d’elezione. Una mossa coerente con la filosofia di Esselunga: crescere solo dove la struttura può garantire ritorni certi, consolidando così un modello di sviluppo basato su precisione e controllo.
Rossetto, invece, incarna l’altro volto della GDO efficiente: quello imprenditoriale e territoriale, dove la prossimità e la conoscenza del cliente diventano leve competitive. Con una rete di punti vendita ridotta ma attentamente selezionata, il gruppo veneto – parte del consorzio Agorà – ha costruito un modello di crescita lenta, ponderata e sorprendentemente redditizia. La sua forza risiede nella capacità di ottenere rese operative molto elevate, soprattutto nei formati medio-grandi, grazie a una gestione rigorosa, una forte competenza sui freschi e un approccio prudente ma innovativo all’espansione. Anche nel 2025, Rossetto conferma la coerenza del proprio percorso con la nuova apertura a Venezia, nell’ex Carrefour di Marcon, una struttura di grandi dimensioni che segna l’ingresso in una piazza strategica e apre la strada a nuove opportunità nel canale ipermercati. Un passo che testimonia la volontà del gruppo di consolidare la propria presenza senza snaturare la propria identità gestionale.
Il confronto tra Esselunga e Rossetto non è quindi solo questione di numeri, ma di visioni strategiche. Da una parte la solidità di un gigante che ottimizza ogni processo per mantenere standard europei di redditività, dall’altra la flessibilità di un’insegna che fa della selettività e dell’equilibrio economico la propria bandiera. Due percorsi diversi che portano allo stesso risultato: massimizzare il valore generato per metro quadrato, ma attraverso strade opposte — la potenza della scala contro la precisione della misura.
Nel confronto tra questi due modelli si riflette, in fondo, l’essenza della GDO italiana di oggi: un settore che vive di contrasti e convergenze, di grandi gruppi strutturati e di retailer indipendenti che riescono a competere grazie alla qualità della gestione.
Per scoprire nel dettaglio dove Esselunga e Rossetto eccellono, con quali rese operative, e come i due modelli si confrontano per territorio e formato, vi invitiamo a leggere le analisi complete pubblicate su GDO News, disponibili per gli abbonati. Due letture che raccontano non solo due aziende, ma due idee di distribuzione che continuano a dettare il passo dell’evoluzione del retail in Italia.


















