Dopo due anni di surplus, l’Unione europea torna ad essere un importatore netto di zucchero. Secondo le ultime stime, la produzione 2025 è scesa dell’8% su base annua, costringendo l’Europa a colmare il gap con le importazioni. A preoccupare è il forte rincaro delle quotazioni, salite del 18% rispetto allo scorso anno, che rischia di mettere sotto pressione l’industria dolciaria, in particolare quella italiana.
Il made in Italy riesce a garantire solo il 15% del fabbisogno interno, mentre il restante 85% della produzione nazionale viene assorbito proprio dalle aziende dolciarie, che ora temono ripercussioni su costi e margini. Nonostante ciò, i consumi domestici restano stabili, segnale che lo zucchero, pur essendo una materia prima strategica, ha un’incidenza limitata sul prezzo finale per il consumatore.
Il rincaro, tuttavia, si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà per l’agroalimentare europeo, già colpito da eventi climatici estremi e instabilità geopolitiche. L’industria chiede interventi per garantire approvvigionamenti regolari e politiche di sostegno alla filiera.



















