Il mercato del retail tedesco e degli immobili commerciali mostra prospettive positive secondo l’Hahn Retail Real Estate Report 2025/2026, realizzato in collaborazione con CBRE, Bulwiengesa ed EHI Retail Institute. Nonostante le sfide economiche, il 61% delle divisioni vendite prevede di aumentare il numero di punti vendita entro la fine del 2025, il livello più alto degli ultimi sette anni.
I settori più dinamici risultano food, health & beauty, beni di prima necessità, hobby & leisure e ristorazione. Guardando al medio periodo, l’83% dei retailer intende ampliare la rete fisica, con investimenti paralleli in design dei negozi, programmi di loyalty, digitalizzazione del POS e servizi in-store.
Nel 2024 il food retail ha registrato una crescita nominale del 3% (0,9% reale), portando la spesa complessiva per alimentari e drugstore vicino ai 300 miliardi di euro. Le vendite online alimentari (2,5%) e drugstore (3,6%) restano inferiori ai livelli di altri Paesi europei come Francia, Regno Unito e Paesi Bassi. I drugstore consolidano la propria ascesa, raggiungendo una quota di mercato del 10,6%. Al contrario, i discount sono scesi al 42% e i supermercati al 14,3%, mentre gli ipermercati si confermano il format più in difficoltà, all’8,4%. In termini di punti vendita, il numero complessivo è sceso a 41.493: -101 supermercati e -40 ipermercati, ma +65 nuovi drugstore.
Sul fronte corporate, Edeka si conferma leader con 78,3 miliardi di euro (+2,6%), seguita da Schwarz Group (+2,3%) e REWE, che registra la crescita più sostenuta tra i big (+4,5%). Bene anche Aldi Nord (+4,0%) e Aldi Süd (+3,6%), con nuove aperture rispettivamente di 12 e 13 store. Il sentiment resta ottimistico: il 56% dei retailer del food e il 77% di quelli health & beauty prevede un incremento delle vendite nella seconda metà del 2025. Sul fronte real estate, gli investitori tornano a puntare su asset core e core-plus, privilegiando retail locali ancorati al food: retail park, supermercati, discount e ipermercati si confermano gli asset più appetibili per il profilo rischio-rendimento. L’indagine ha coinvolto 71 manager del retail e 32 decision maker di investitori istituzionali e istituti finanziari, fotografando un settore in pieno rilancio.