Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate del 2,3% su base annua a settembre, in accelerazione rispetto al +2% dello stesso mese del 2024 e sopra la media mobile a 12 mesi del 2,1%. La performance del comparto food è stata particolarmente positiva, con una crescita del 4,3%, sostenuta più dall’inflazione che dai volumi, mentre il non food ha registrato un aumento più modesto, pari allo 0,7%.
Le vendite in-store non food sono cresciute dello 0,5%, oltre la media annuale dello 0,4%, mentre l’e-commerce non food ha segnato un +1%, frenato rispetto al +3,4% di un anno fa. Il tasso di penetrazione online è salito al 37,6%, leggermente superiore alla media dell’anno.
Secondo Helen Dickinson, CEO della British Retail Consortium, “con l’avvicinarsi del Budget e il rialzo dei costi per le famiglie, la spesa al dettaglio ha rallentato rispetto ai mesi precedenti. Le vendite alimentari restano spinte dall’inflazione, mentre l’elettronica beneficia del lancio del nuovo iPhone e Apple Watch”. Dickinson ha avvertito che l’incertezza sui business rates pesa su investimenti e occupazione nel settore.
Anche Linda Ellett di KPMG sottolinea la prudenza dei consumatori: “Le vendite non food crescono solo dell’1,2% in media: la spesa resta mirata e condizionata dal clima economico”. Nel comparto food & drink, Sarah Bradbury (IGD) evidenzia che “la fiducia dei consumatori resta fragile, nonostante alcuni segnali positivi. La crescita del grocery resta inflazionistica, mentre i volumi calano per effetto della pressione sui bilanci familiari”. Con il “golden quarter” alle porte, i retailer britannici preparano promozioni mirate e assortimenti natalizi, ma la vera incognita resta la manovra d’autunno e il suo impatto sulla fiducia e sui consumi.