Sanpellegrino potrebbe tornare italiana: Nestlé apre agli investitori locali per il settore water

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Sanpellegrino potrebbe presto tornare a parlare italiano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Nestlé starebbe valutando l’ingresso di investitori italiani nel capitale della società che controlla alcuni tra i marchi più noti nel settore delle acque minerali: oltre a Sanpellegrino, anche Levissima e Acqua Panna. L’indiscrezione arriva da fonti riservate vicine al dossier e sarebbe confermata dai primi incontri organizzati da alcune banche d’affari, che hanno già presentato l’opportunità a gruppi industriali e finanziari del nostro Paese.

L’operazione si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione della divisione Waters da parte di Nestlé, assistita da Rothschild & Co. Il processo riguarda anche altri marchi internazionali come Perrier e Vittel e ricalca il precedente del 2020, quando il gruppo svizzero cedette le attività nordamericane del comparto acqua al fondo One Rock Capital per 4,3 miliardi di dollari.

Nel 2024 la divisione Waters ha generato ricavi per circa 3,4 miliardi di euro, equivalenti al 3,5% del fatturato totale del gruppo, con una valutazione stimata attorno a 5,8 miliardi di euro. L’obiettivo dichiarato da Nestlé sarebbe quello di individuare un partner strategico che affianchi il gruppo mantenendone il presidio in minoranza, in linea con le operazioni passate.

Tuttavia, a frenare il processo sono stati finora i timori legati al contesto macroeconomico: tassi d’interesse elevati, instabilità geopolitica e maggiore prudenza da parte dei grandi fondi internazionali — tra cui Pai, Platinum Equity, Blackstone e CD&R — che hanno mostrato interesse ma non ancora mosso passi concreti.

Ora, l’attenzione sembra spostarsi su una possibile valorizzazione per asset singoli. In questo scenario, il marchio Sanpellegrino emerge come il gioiello più ambito. Con sede in provincia di Bergamo, Sanpellegrino è un’icona del Made in Italy nel mondo, in particolare nel canale horeca premium. Il gruppo ha chiuso il 2023 con un fatturato superiore al miliardo di euro, impiega oltre 1.400 persone e conta quattro stabilimenti produttivi.

Secondo le informazioni raccolte, Nestlé starebbe valutando una cessione selettiva proprio di Sanpellegrino, privilegiando un acquirente industriale o finanziario italiano in grado di garantire continuità operativa, mantenimento dei livelli occupazionali e valorizzazione della filiera produttiva nazionale. Se l’operazione andasse in porto, rappresenterebbe un importante ritorno dell’italianità in uno dei marchi simbolo dell’eccellenza agroalimentare del Paese.

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