Scontro con Unilever, il cofondatore di Ben & Jerry’s lascia l’azienda

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Jerry Greenfield, cofondatore dello storico marchio di gelati Ben & Jerry’s, ha annunciato le proprie dimissioni con un duro atto di accusa a Unilever. “L’indipendenza, la base stessa della nostra vendita, è ormai scomparsa”, ha scritto in un messaggio diffuso oggi, 17 settembre, sui social.

Greenfield ha spiegato che la decisione arriva dopo anni di crescenti attriti con la multinazionale anglo-olandese, accusata di aver progressivamente limitato la libertà del brand di esprimere i propri valori sociali. “Ben & Jerry’s è stata silenziata, messa da parte per timore di disturbare i potenti”, ha aggiunto, citando i temi di giustizia, diritti civili e tutela delle comunità su cui l’azienda si è sempre spesa.

Solo una settimana fa, Greenfield e il cofondatore Ben Cohen avevano scritto a Unilever chiedendo che il marchio tornasse a operare come azienda indipendente, invece di essere inglobato nella nuova entità The Magnum Ice Cream Company (TMICC), lo spin-off che nascerà a novembre. La risposta è stata netta: “Ben & Jerry’s è parte orgogliosa di TMICC e non è in vendita”.

La rottura arriva dopo una lunga serie di tensioni. Dal 2000, anno dell’acquisizione da parte di Unilever, i due fondatori hanno spesso contestato la gestione del colosso, accusato di soffocare la missione sociale del marchio. Nel 2024, Ben & Jerry’s aveva denunciato tentativi di censura sulle prese di posizione contro Donald Trump e a favore dei rifugiati palestinesi.

Greenfield ha ricordato gli inizi a Burlington, nel Vermont, nel 1978: “Dopo 47 anni, con il cuore spezzato, non posso più in coscienza restare”. Una scelta dolorosa, che segna la fine simbolica di un’epoca per uno dei brand più iconici del food globale.

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