Tagliare il debito, valorizzare i brand chiave e consolidare la leadership mondiale nel segmento degli aperitivi. È questa la rotta tracciata da Simon Hunt, amministratore delegato di Campari Group, che ha escluso nuove acquisizioni nel breve periodo per concentrarsi sul rafforzamento finanziario e operativo del gruppo. “Il nostro focus è chiaro: ridurre la leva e migliorare la qualità della crescita. Solo così potremo avere la flessibilità per cogliere, in futuro, nuove opportunità” ha dichiarato Hunt.
L’obiettivo è portare il rapporto debito/EBITDA a 2,5 volte, dagli attuali 2,9, anche attraverso la cessione di marchi secondari. “Non abbiamo fretta di comprare – ha aggiunto – perché abbiamo moltissimo potenziale dentro casa. La nostra priorità è far crescere ciò che già possediamo”. Durante lo Strategy Day di Sesto San Giovanni, Hunt ha ribadito che “Campari deve tornare a essere sinonimo di italian lifestyle nel mondo.” Per Aperol, il brand simbolo, sono in cantiere nuove forme di consumo come la vendita alla spina e il lancio del Campari Spritz in bottiglia. “Vogliamo rendere lo Spritz ancora più accessibile e diffonderlo in mercati come Germania e Stati Uniti, dove la domanda è in forte aumento”.
Il gruppo, controllato dalla famiglia Garavoglia, mira a una crescita organica “mid-to-high single digit” nel medio termine. “Non daremo target numerici rigidi” ha chiarito il CEO, “perché il contesto resta estremamente volatile, ma il potenziale dei nostri marchi è straordinario”.
Campari punta a rafforzare Courvoisier con un piano di rilancio nei mercati chiave e a espandere Espolon tequila, che continua a registrare tassi di crescita a doppia cifra negli Stati Uniti. “Sono brand con una grande anima e un’identità fortissima – ha spiegato Hunt – e la nostra strategia è di investirci con disciplina, sostenendo i consumatori che cercano autenticità”. Negli ultimi tre anni l’azienda ha investito oltre 600 milioni di euro in capacità produttiva e infrastrutture. “Ora raccogliamo i frutti di questi sforzi” ha detto il manager, sottolineando come l’efficienza industriale abbia permesso di migliorare margini e redditività: nei primi nove mesi del 2025 il margine operativo lordo rettificato è salito del 6,4%.
Accanto ad Hunt, la nuova squadra manageriale riflette la svolta strategica: Thomas Moradpour, ex LVMH e PepsiCo, come chief marketing officer e capo della strategia globale, e Francesco Mele, nuovo CFO, con un passato in Cassa Depositi e Prestiti. “La domanda globale di spirit sta cambiando,” ha concluso Hunt. “Le persone vogliono momenti di socialità più spontanei, esperienze leggere, prodotti di qualità. Aperol e Crodino rappresentano perfettamente questo modo nuovo di bere. È da qui che riparte la crescita di Campari”.



















