Starbucks ha comunicato di aver approvato un piano di ristrutturazione volto a chiudere alcuni dei suoi punti vendita con scarse performance in Nord America e di tagliare circa 900 posti di lavoro non legati alla vendita al dettaglio. La mossa fa parte della strategia “Back to Starbucks” del CEO Brian Niccol, che ha preso guida dell’azienda nell’autunno 2024 con l’obiettivo di rilanciare vendite e profitti dopo un periodo di cali consecutivi.
La chiusura riguarderà circa l’1% dei negozi Starbucks negli Stati Uniti e Canada, ovvero oltre cento locali, specialmente quelli dove l’azienda non riesce a mantenere l’esperienza attesa da clienti e dipendenti o dove non si prevede un percorso verso la redditività. I dipendenti dei punti vendita interessati saranno informati questa settimana e, dove possibile, avranno opportunità di trasferimento in negozi vicini. Per chi non potrà essere ricollocato sono previsti pacchetti di sostegno e buonuscita.
Il taglio di 900 posti di lavoro si concentrerà su ruoli corporate non legati alla vendita diretta, segnando la seconda ondata di riduzione del personale nel 2025, dopo circa 1100 esuberi avvenuti nei mesi precedenti. La spesa complessiva della ristrutturazione è stimata in circa 1 miliardo di dollari, di cui la maggior parte imputabile principalmente ai costi legati a chiusure e accordi con dipendenti.
Niccol ha dichiarato che il piano intende concentrare investimenti su ore di lavoro negli store, miglioramento dei layout dei punti vendita e innovazione nell’offerta, per sostenere un percorso di crescita a lungo termine. “Stiamo investendo per costruire un Starbucks migliore, più forte e più resiliente,” ha affermato il CEO sottolineando l’importanza di un servizio clienti eccellente e di spazi di ricreazione accoglienti.
Nonostante un trend altalenante nelle vendite negli ultimi trimestri, Starbucks resta uno dei marchi più forti nel settore, e la ristrutturazione va letta come un passo necessario per adattarsi a una concorrenza crescente e a consumatori più sensibili al prezzo.