Surgital ha presenziato nei giorni scorsi a TUTTOFOOD 2025 forte di una leggera crescita registrata in questi primi mesi dell’anno pur in un contesto complesso per il food service. “Il nostro comparto food service, che rappresenta l’80 circa il 75% del fatturato aziendale, risente di un rallentamento generale legato alla minore capacità di spesa del consumatore – spiega Andrea Bino, marketing manager dell’azienda – noi cresciamo, ma riflettiamo l’andamento di un mercato sotto pressione”.
Un contributo importante arriva dai mercati esteri, che pesano per il 46% sul giro d’affari complessivo. “I principali sono Stati Uniti, Spagna, Germania, Regno Unito e i paesi del Nord Europa. Negli USA, in particolare, stiamo sviluppando il canale food service attraverso una nostra filiale: un progetto a lungo termine, che richiede investimenti in rete, logistica e relazioni. I dazi? Non ci preoccupano Al momento non ne abbiamo risentito”.
Tra le novità strategiche previste per quest’anno c’è invece il ripensamento dell’architettura di marca. “Abbiamo avviato un processo di ristrutturazione dei nostri marchi storici – anticipa Bino – a fine 2025 presenteremo un rebranding di Surgital e delle principali linee food service. In un momento in cui anche nel fuoricasa crescono le private label, vogliamo rafforzare la nostra identità di azienda di marca, con messaggi chiari e distintivi”.
Alla recente edizione di TUTTOFOOD, Surgital ha proposto una campagna dedicata ai ristoratori: “Sono loro i nostri clienti finali – sottolinea – abbiamo voluto ringraziarli con una comunicazione forte, che ribadisce la differenza tra chi produce pasta fresca da oltre 40 anni con competenza e servizio e chi sta appena affacciandosi con un marchio del distributore”. Sul fronte retail, infine, l’approccio rimane prudente: “Siamo attivi come co-packer per la private label, una scelta che ci ha aiutati molto durante la pandemia – conclude – tuttavia, non abbiamo piani per entrare nel canale con un nostro marchio: la priorità resta il food service”.
